Ha preso l’auto e con l’aria condizionata a manetta è andato a Brescia nella tana del lupo, nella sede del Brescia calcio, in via Solferino, a due passi dal centro. Erano i primi giorni dei 40 gradi di luglio. Cesare Fogliazza, 68 anni, amministratore delegato della Pergolettese, si è chiuso nella stanza del vulcanico presidente Massimo Cellino, 66 anni, già presidente del Cagliari nel 1992, degli inglesi del Leeds nel 2014 e del Brescia dal 2017 (squadra che ha portato per un anno in serie A), noto anche per avere cambiato 27 allenatori nei 20 anni circa a Cagliari, e altri 8 a Brescia, per un totale di 35 cambi in panchina.
Due imprenditori, faccia a faccia: Fogliazza si occupa di recupero materiali ferrosi e non a Piacenza; Cellino ge-stisce principalmente diverse aziende agricole in Sar-degna. Tema della discussione, un giocatore: Lorenzo Andreoli, classe 2001, centrocampista bresciano, che Cellino non voleva cedere a nessuno. Mandati a farsi un giro il direttore sportivo bresciano, Giorgio Perinetti, e il dirigente cremasco, Gabriele Bolis, dopo mezz’ora di discussione, ecco la stretta di mano: Andreoli oggi gio-
ca in prestito nella Pergolettese dove aveva già militato nella stagione 2021-2021.
Come Fogliazza sia riuscito a convincere il presidente del Brescia a prestargli il giocatore è un mistero. Lui dice solo: «Sono da 41 anni nel calcio, 30 a Pizzighettone e 11 a Crema. Cellino lo conosco da tempo…». In effetti, lui è il più longevo manager del calcio professionistico e pochi, come lui, possono vantare tante frequentazioni nel mondo del pallone.
Alto 1,70 metri, un fascio di nervi, camminata a passettini brevi, fuma una sigaretta dietro l’altra; colpiscono i suoi occhi furbi e ironici di chi dalla vita si aspetta ancora tante sorprese. Tutto in lui spira cordialità, quasi familiarità. Che sia questo che abbia colpito Cellino? Secondo il suo braccio destro, Bolis, «Fogliazza potrebbe insegnare public relation ad Harvard o ad Oxford».
Proprietari della Pergolettese sono lui e la moglie, Anna Micheli, che riveste la carica di segretario generale. «Il Pergo è lei, il Comandante che gestisce tutto, pensa a tutto e paga tutti. Il Pergo, che suscita passione e entu-siasmi, sono anche i tanti collaboratori, spesso oscuri, che si fanno trascinare dalla passione. Il Pergo, infine, è il team di persone altamente professionali ed entusiaste del loro lavoro come il presidente Massimiliano Marinelli, il top manager Marino Bussi, il mio braccio destro Gabriele Bolis che conosce tutto del mercato, il direttore sportivo Massimo Frassi e l’addetto stampa Walter Pellegrini».
Con Fogliazza a capo della società, la Pergolettese sta giocando in serie C per il quarto anno consecutivo. Un traguardo eccellente per una comunità come Crema dove il calcio professionistico è considerato un lusso. Infatti questa città con soli 35mila abitanti si sta battendo con squadre blasonate di ricchi capoluoghi di provincia come, per esempio Piacenza, Vicenza, Mantova, Padova, Trento, Trieste.
Fogliazza, facciamo due conti: se in serie C, vuoi puntare ai primi tre posti del girone, quanto devi investire?
«Dai 5 ai 7 milioni. Se punti, invece, a navigare a metà classifica, servono dai 3 ai 5 milioni. Infine, se vuoi salvarti devi mettere sul tavolo da 2 ai 3 milioni».
La Pergolettese?
«Punta a salvarsi».