????????? & ?????

Music and Acoustic Engineering: percorso di laurea unico al mondo

Corso istituito nel 2018, gli studenti sono di provenienza internazionale

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

Quella tra Cremona e la musica è una relazione di lunga data, lo si sa, e le tante botteghe liutarie, per non parlare del Museo del Violino – un vero gioiello nel suo ambito – sono lì a ricordarcelo. Ma tuttora la città che fu di Monteverdi e Stradivari non smette di stupire. Da qualche anno, per la precisione dal 2018, all’ombra del Torrazzo, è nata e si è sviluppata un’iniziativa dallo spessore internazionale: il corso di laurea in Music and Acoustic Engineering, all’interno della facoltà di Ingegneria informatica della sede cremonese del Politecnico di Milano.

Augusto Sarti, coordinatore del corso di laurea in Music and Acoustic Engineering

«Prima di allora, in Italia non era mai esistito un percorso di studi dedicato all’Ingegneria acustica», ci spiega con misurato orgoglio il professor Augusto Sarti, coordinatore del corso di laurea in questione. «E non è che all’estero ci fosse molto altro: bisogna risalire in Danimarca per trovare qualcosa di simile. Quanto, invece, al percorso di Ingegneria musicale, non se ne trovano di eguali al mondo». Il tragitto che ha portato il Politecnico di Milano a poter inaugurare questo corso di laurea è stato lungo e paziente, ma, dopo una adeguata sperimentazione, il Ministero ha premiato l’audacia e gli sforzi di chi ha creduto fin dall’inizio a un progetto così radicalmente innovativo. Questo corso di laurea, pensato da subito per essere tenuto in lingua inglese, è stato capace di attirare studenti da tutta Italia, e non solo.

«È troppo presto per elaborare una statistica vera e propria, così da poter quantificare i risultati, in particolare in termini di occupabilità», continua Sarti «Basti pensare che il numero di laureati è ancora esiguo e tuttavia il corso ha sempre conosciuto un incremento di iscritti: parliamo di un numero che, ogni anno, oscilla fra le 70 e le 90 matricole. Il 30% di questi studenti proviene dal Politecnico stesso; il 40% da altri atenei italiani; mentre il rimanente 30% proviene da Paesi esteri europei, ma anche da Cina, Est Europa, Stati Uniti, Canada e Sud America. Di questi, purtroppo

solo circa il 20/25% sono donne, ma questo è abbastanza in linea con le altre lauree in Ingegneria dell’informazione. Gli abbandoni sono molto limitati, quindi il numero di laureati è di fatto in linea, solo leggermente inferiore, al numero di iscritti».

A ciò va aggiunto il dato relativo alla qualità molto elevata delle tesi licenziate dai laureandi: «Circa l’80% dei nostri studenti licenzia tesi di altissimo livello, che portano a una pubblicazione in conferenza internazionale o a un brevetto; il che è molto significativo della natura della loro preparazione scientifica».

Del resto, durante il corso in Music and Acoustic Engineering, gli studenti vengono preparati alla ricerca, di natura industriale o accademica, e di conseguenza molte volte scelgono di proseguire con un dottorato di ricerca in Italia o anche all’estero, per poi mirare a posizioni di rilievo in aziende internazionali e in questo senso sono davvero molti i casi di successo fra gli studenti di questo corso di laurea.

«Inoltre, il nostro Paese vanta una storia consolidata nel settore elettro-acustico», precisa Sarti, «e molte aziende italiane cercano attivamente nuovi collaboratori. Per quanto riguarda le aziende internazionali, di recente tre nostri studenti sono stati assorbiti da multinazionali come Apple, Spotify e Google, nei loro rispettivi rami dedicati alla musica. D’altra parte, sono proprio progettisti di nuova tecnologia musicale quelli che formiamo qui a Cremona, in grado di occuparsi di nuove tipologie di streaming e di creare nuovi servizi nell’ambito del settore multimediale e al servizio dei musicisti».

Abbiamo esordito citando il legame che unisce Cremona e la musica. Ebbene, a questo proposito non poteva mancare una collaborazione tra il corso di laurea del Politecnico e il mondo della liuteria locale. «Tra i laboratori che abbiamo avviato, figura quello di acustica, interamente dedicato alla liuteria e, in particolare, a come ottimizzare la forma dei violini; laboratorio che ha la sua sede nel Museo del Violino. Si tratta di ricerche innovative fondamentali, perché i nostri liutai possano competere sempre più a livello internazionale. I professionisti cremonesi tendono a essere un po’ conservatori nel loro approccio alla tecnica di realizzazione degli strumenti, ma lentamente il nostro lavoro sta facendo breccia e confido in una relazione sempre più stretta».

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

Iscriviti alla nostra newsletter!

Iscriviti alla newsletter