Obiettivo: aiutare le Pmi a fare le scelte migliori

Abbattere i costi con rinnovabili, circolarità e Comunità energetiche

Temi discussi al secondo Energy Forum di Apindustria Cremona

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Sostenibilità economica e ambientale, circolarità, decarbonizzazione, digitalizzazione e comunità energetiche: questi i temi che sono stati affrontati e discussi il 30 marzo scorso «replicando il successo del primo Energy Forum organizzato il 21 luglio del 2022».

A dirlo è stata Sonia Cantarelli, presidente di Apindustria Confimi Cremona, che ha aggiunto: «Questo deve essere un ulteriore momento di approfondimento sui temi relativi alla transizione energetica e della sostenibilità». Così è stato. Mauro Guarneri, presidente del Consorzio Energy Api Cremona, ha sottolineato: «Siamo a fianco delle Pmi cremonesi per aiutarle a fare le scelte migliori anche se difficili». Numeri su cui riflettere. Sfruttare le energie rinnovabili, privilegiare l’energia circolare, fare sistema. «Sono le tre ricette per trasformare la crisi in opportunità». Lo ha specificato Davide Chiaroni (professore universitario della School of Management del Politecnico di Milano). Il docente non ha dubbi: bisogna investire nel fotovoltaico accelerandone gli investimenti e incrementando il tasso annuale di installazione di oggi, sui 6 GW/ anno. «Il cambio di passo deve essere rilevante» ha aggiunto.


Ha mostrato le tre fasce di costo utilizzando il fotovoltaico (100-120 euro/Mwh per residenziale, 80-100 per il commerciale, 60-70 per l’industriale). Prezzi di gran lunga inferiori nei confronti con quelli più alti e instabili di altre fonti energetiche e rispetto alla punta di 900 euro/Mwh giornaliera raggiunta nell’agosto dell’anno scorso. Non solo il fotovoltaico permette di poter consumare elettricità a minor costo, ma anche l’investimento è poco rischioso. Il rovescio della medaglia: è un sistema non autosufficiente perché funziona solo quando c’è il sole, rimanendo comunque vantaggioso.

Così come è conveniente diventare pro-sumer (cioè produttore e consumatore di energia) partecipando alla Cer (Comunità energetica rinnovabile) che diventerà sempre di più «un volano della crescita». Le risorse ci sono. All’interno del PNRR, infatti, sono previsti 2,2 miliardi di euro per l’installazione di 2 GW di impianti rinnovabili in configurazioni di autoconsumo collettivo e in comunità energetiche.

Le risorse sono erogate tramite finanziamenti a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili (durata massima di 10 anni), così suddivisi: 100milioni nel 2023, 800 milioni nel 2024, 900 milioni nel 2025, 400 milioni nel 2026. Destinatari: pubblica amministrazione, privati cittadini e le PMI nei comuni conmeno di 5.000 abitanti.

Per quanto riguarda l’economia circolare, il suo tasso del 7,2 è insufficiente «e soprattutto non è sostenibile».

Sulle Comunità energetiche si è soffermato Matteo Caldera ricercatore di Enea. Il quadro che ha illustrato non è dei più sereni: l’industria consuma l’80% di energia acquistata, l’idroelettrica sconta il problema della siccità, la Lombardia è già in deficit di energia perché ha un tessuto produttivo forte. Il rimedio? «Far crescere le comunità energetiche locali che hanno molti obiettivi da raggiungere». Fra questi:

• fornire benefici ambientali, economici e sociali ai suoimembri e al territorio

• favorire la partecipazione di imprese, cittadini ed enti locali

• Promuovere la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili

• Incrementare l’autoconsumo e l’energia condivisa

• Favorire l’efficientamento energetico lato produzione e domanda.

Quali sono i vantaggi offerti dalla Cer? 

Molti, se l’energia, non solo elettrica, ma anche quella termica vengono condivise. L’energia elettrica nella Cer, infatti, secondo l’ingegner Caldera, può essere prodotta, consumata, accumulata, ma anche venduta tramite il ritiro dal gestore GSE oppure sul mercato libero.

Ma qual è il quadro giuridico entro il quale muoversi? L’ingegner Caldera è stato molto preciso: la Comunità energetica è un soggetto giuridico che non ha scopo di lucro, ma di cui anche le Pmi possono avere il controllo. Ogni membro può scegliere il proprio fornitore ed è possibile recedere dalla Cer. Per le imprese, la partecipazione non può costituire l’attività commerciale e industriale principale. Ci sono incentivi promossi proprio per le Cer a patto che:

• gli impianti siano a fonte rinnovabile

• siano nuovi ed entrati in esercizio dopo il 15/12/2021, e di potenza inferiore a 1 MW ai quali spetta una tariffa premio per 20 anni

• gli incentivi sono cumulabili con altri (incluso PNRR), mentre per gli impianti Fer già esistenti, gli incentivi scattano fino al 30% della potenzatotale installata nella Cer. E ancora: l’incentivo sull’energia condivisa è di circa 8 euro/MWh (restituzione oneri). Insomma, si può anche “fare business”.
Fondamentali sono le cabine primarie intorno alle quali si formano le Comunità energetiche. Per l’energia consumata in situ si risparmia sulla bolletta oppure si possono ricavare 140-162 euro/MWh per l’energia venduta o attivare servizi per la comunità. Per la costituzione e gestione della Cer è opportuno affidarsi a professionisti. Così come è importante il ruolo delle tecnologie digitali e delle piattaforme IoT di gestione e monitoraggio. Federico Ceroni, responsabile B2B condomini e PA di Hera Comm, ha parlato di «scenario di mercato e servizi alle Pmi». In che modo Hera Comm può essere il partner di riferimento nella transizione energetica? Federico Ceroni ne ha elencati due: • è in grado di sensibilizzare i clienti sui loro consumi e sulla loro «impronta ambientale» • e sa stimolarli a consumare meno, meglio e… più green. Infatti anche se i prezzi delle materie prime sono in decrescita, il mercato resta fragile: meno forniture di gas russo, più gas Lng (Liquefied natural gas), il rischio Paese dei fornitori di gas, certificati EUA da annullare, volatilità nei prezzi delle commodities. Di fronte a queste prospettive, Hera Comm è in grado di fornire impianti fotovoltaici “chiavi in mano”, di intervenire nel supportare la formazione e la gestione delle comunità energetiche, di garantire la massima efficienza dell’impianto e, infine, di offrire servizi di e-mobility.

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