Secondo e terzo classificato al Festival di Sanremo 2024, rispettivamente con Geolier (I p’ me, tu p’ te) e Annalisa (Sinceramente), senza dimenticare l’ottima performance dei Negramaro, per i quali ha curato la produzione di “Ricominciamo tutto”.
Questo il fantastico, meraviglioso risultato di Davide Simonetta di Bagnolo Cremasco: autore, compositore, arrangiatore, produttore e musicista (polistrumentista), ottenuto a questo giro di Ariston.
Anche l’anno scorso, Davide aveva firmato la Top Five Sanremese, attraverso il primo posto di Marco Mengoni e il quinto di Tananai. Insomma, Simonetta, “artigiano della musica” italiana sta scrivendo pagine musicali che fanno storia. E con lui siamo tornati a scambiare due chiacchiere…
Come è andata a Sanremo? «Benissimo e, come senti dalla mia voce, sono soddisfatto, sereno e tranquillo. Io e i miei collaboratori sapevamo di aver fatto un buon lavoro. E i risultati ci hanno sorriso. “Sinceramente” di Annalisa, con quel “Quando, quando, quando” particolare, travolgente, beh è già un tormentone. È questa la mia musica: chiara, immediata, diretta che entra subito tra la gente. E ora ti dirò una cosa non semplice da capire».
E sarebbe? «Non è semplice pensare, scrivere e realizzare una canzone per così dire pop di successo. Rispetto a un pezzo complesso, in 3 minuti occorre creare, passando per un complesso studio, un mix perfetto di suoni, combinazioni, parole, melodia».
A che cosa stai lavorando?
«Non ho nemmeno brindato e, sì sto già mettendo in fila il lavoro. Ho in cantiere un progetto con
pezzi, firmati e prodotti da me, cantati da artisti con i quali lavoro da anni. E devo vedermi con Tananai,
Insomma, la carne al fuoco è tanta».
Annalisa è in una fase creativa incredibile.
«Dopo aver bruciato ogni record, e altrettanti ne confezionerà, si è consacrata una pop star di assoluto
livello all’ultimo Festival di Sanremo. Ora ha echi internazionali Annalisa. Con “Vortice”, il suo ultimo album, beh lasciamelo dire,
E Geolier all’Ariston ha spaccato… «Vero e credimi: non era facile per lui lasciare il segno su un palco
difficile, complicato come quello. C’è riuscito».
Ti sento davvero soddisfatto e felice.
«Siamo veramente contenti. Al di là degli artisti con i quali ho collaborato poi, tutta la cinquina finale di Sanremo 2024 mi ha convinto. Per vincere il Festival, oltre ad avere un bel pezzo, servono altre componenti, in primis occorre una narrazione. Complimenti quindi ad Angelina Mango».
Mattia Cerri ha contribuito alla canzone della Mannoia
Mattia Cerri, anche sound designer «Il Festival di Sanremo? Uno shock meraviglioso per me che vengo da
un altro mondo, da un ambiente lontano, ma ora è diventata una straordinaria opportunità. La musica
pop può diventare parte della mia vita. L’esperienza sanremese mi ha scombussolato tutto, ma
è stata una cosa indescrivibile e magica. E scrivere una canzone è come fidanzarsi».
Così disse, sul red carpet festivaliero dinanzi all’Ariston, intervistato da Siae Lounge, Mattia Cerri di
Bagnolo Cremasco: sound designer, dj, compositore, produttore e… innamorato della musica. Nota
a margine: Mariposa, il brano di Fiorella Mannoia, si è aggiudicato il “Premio Sergio Bardotti” per il
miglior testo in gara al Festival di Sanremo 2024.
Il testo è scritto dalla stessa Mannoia con Cheope e Carlo Di Francesco, insieme a Federica Abbate e
appunto a Mattia Cerri, in arte Dj Cino. “Mariposa” è una canzone al femminile, un manifesto per dire quello che siamo e che saremo.
Fiorella canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento
e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore. Le donne sottomesse
e le donne protagoniste del tempo si uniscono tra i versi di Mariposa e gridano insieme l’identità eterna e
inviolabile di ognuna di loro.
«Il brano è nato guardando la serie tv “Il grido delle farfalle” ambientata nella Repubblica Dominicana
e parla delle sorelle Mirabal che si battevano contro la dittatura di Trujillo e furono ammazzate, ma l’assassinino sconvolse così tanto l’opinione pubblica che lui fu costretto a dimettersi». Così la Mannoia
descrive la sua canzone: lei ha dato l’input, Mattia Cerri e gli altri autori hanno fatto il resto.
non ha sbagliato un colpo. E noi con lei».