Conversation. Alessandro Canevarolo, ceo di Cremona Circuit

Rombi di passione: Cremona Circuit nel WorldSBK

Appassionato di motori, ma anche imprenditore alla conquista di un pubblico sempre più ampio
Benefici economici per il territorio

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Il Mondiale Superbike è tornato in Lombardia, sui cordoli del Cremona Circuit di San Martino del Lago (CR), dove hanno sfrecciato i bolidi del campionato del mondo delle derivate dalla produzione di serie.

A oltre dieci anni di distanza dall’ultima gara sulla storica pista di Monza, il WorldSBK è tornato nella nostra regione, scegliendo Cremona per questo storico evento. Il Cremona Circuit è una struttura che oggi può vantare oltre 150mila frequentatori in Europa, tra auto, moto e kart.

La figura chiave di questo successo è Alessandro Canevarolo, amministratore dell’impianto, che ha raccontato la sua storia e come sia stato possibile portare a termine un progetto di tale portata:

«Provengo da una famiglia italiana emigrata in Svizzera, dove sono nato e ho vissuto fino all’età di sei anni. Tornati in Italia ci siamo trasferiti a Padova, città d’origine di mio padre. Fino al 2015 ho gestito un’azienda che si occupava di installazione e manutenzione di portoni sezionali e chiusure industriali. Dal 2015 sono l’Amministratore di Cremona Circuit, nato nel 2012 con il nome di Circuito San Martino del Lago. Nel 2021 l’attuale gestione ha portato a termine il primo ampliamento, con l’allungamento della pista, l’allargamento del paddock e il restyling della pista dei kart, che ha già ospitato due campionati europei e vedrà disputare il mondiale l’anno prossimo».

Il lavoro e la preparazione per ospitare il WorldSBK

Sul suo lavoro al Cremona Circuit, Canevarolo spiega:

«Potrei dire che il mio compito è organizzare eventi e vendere spazi, ma la realtà è molto più complessa. Gli sport motoristici possono essere molto pericolosi, e nonostante una perfetta pianificazione, qualcosa può sempre andare storto. Il nostro obiettivo è assicurare che l’offerta del circuito sia sempre di alto livello, puntando su una struttura all’avanguardia e un team giovane e preparato. Il mio è un lavoro di grande responsabilità, ma anche una grande passione».

La sfida e l’opportunità

Il Cremona Circuit è pronto per il grande debutto, con circa 50mila spettatori attesi durante il weekend. L’investimento è stato di 9 milioni di euro, puntando a ospitare la Superbike nei prossimi cinque anni.

Come è stata vinta questa sfida?

«A luglio 2023 ci trovavamo a Most, in Repubblica Ceca, per presentare il progetto della Superbike a Cremona per la stagione 2026-27. Ma con i contratti in scadenza di altri circuiti, ci è stato chiesto se fossimo disponibili ad anticipare il tutto al 2024. In Italia si possono disputare solo due tappe del mondiale SBK, e se avessimo perso questa occasione, chissà quando si sarebbe ripresentata».

Per realizzare questo sogno, il team ha lavorato duramente per ottenere l’omologazione necessaria. Tra gli interventi principali ci sono:

  • Aumento della lunghezza totale del tracciato a 3.768 metri
  • Realizzazione di nuove tribune per 25mila spettatori al giorno
  • Costruzione di una nuova race control
  • Analisi e verifica di superfici paddock e box per le tre categorie: SBK, Supersport e FIM femminile

L’impatto sul territorio

Ospitare una manifestazione come il WorldSBK è motivo di orgoglio per il Cremona Circuit e un’opportunità economica per il territorio. Canevarolo sottolinea:

«In soli nove anni abbiamo portato questo circuito alla ribalta mondiale. Gli investimenti hanno avuto riflessi positivi sull’indotto locale, specialmente nel settore dell’ospitalità, come alberghi, ristoranti e B&B. Prima dell’annuncio della Superbike, c’erano circa 500 posti letto disponibili nel raggio di 20 chilometri, ma ne servono almeno 1.500 per eventi di questa portata. Ora stanno nascendo nuove strutture ricettive, e l’autodromo porta inevitabili benefici per l’economia locale».

Il futuro del Cremona Circuit

Guardando al futuro, Canevarolo conclude:

«La Superbike rappresenta una grandissima opportunità per il territorio e per la Lombardia. Ora dobbiamo vedere chi vorrà coglierla, sostenendoci e supportandoci. Nei prossimi cinque anni continueremo a lavorare per migliorare».

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