Market & Finance

Aiutano ad arginare in parte l’inflazione con poco rischio

Bot, un ritorno che vale il 3%

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Il ritorno dei Bot. Che sono passati da sottozero a oltre il 3% lordo (scadenza ottobre 2023). Considerando che il Btp decennale offre oggi il 4,1% non è strano che un numero tutt’altro che secondario di investitori scelga soluzioni di investimento a breve. La congiuntura è complessa, l’inflazione è elevata: perché prendersi troppo rischio a lungo termine senza, comunque, riuscire a coprire il costo della vita che viaggia poco sotto il 7% (dato 19 aprile)?

Ecco spiegato allora il ritorno dei Bot, i Buoni ordinari del Tesoro, che a lungo sono stati accantonati. Non siamo di certo in una nuova era «Bot people», ma la gente è alla ricerca di un investimento a breve termine e, nello stesso tempo, foriero di un rendimento tutt’altro che disprezzabile. Ma che cosa offre il mercato? Ogni giorno è possibile immettere in portafoglio questa tipologia di titoli.

Poi ci sono i Btp, quelli con vita residua inferiore ai 24 mesi, che scadono tra poco. Borsa Italiana offre l’opportunità di acquistare – ma anche di vendere – ben 16 tipologie di Btp che fanno a questo scopo, dalla data più ravvicinata – maggio – a quella più lontana con data rimborso a marzo 2024. Chi opta per investire una parte del proprio patrimonio in Bot lo fa sia per limitare la rischiosità complessiva del patrimonio.

In passato si investiva molto in «pronti contro termine» (un’attività che non incontrò particolare successo), ma che oggi può rappresentare una buona opportunità per chi desidera investire a breve in questa fase ancora incerta sul futuro dei tassi di mercato, una sorta di alternativa all’investimento in strumenti con scadenza ravvicinata, Bot in primis, ma anche Btp emessi anni prima e ormai prossimi alla data di rimborso.

I «pronti contro termine» sono emissioni obbligazionarie da detenere per alcuni mesi stabilendo fin da subito la data in cui il titolo acquistato sarà rivenduto fissando anche il prezzo di vendita.

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