Inaugurazione della nuova fabbrica il 27 settembre

“Ancorotti Perfumes”: 5.000 metri quadri, 100 dipendenti,50 milioni di pezzi l’anno

Stabilimento a fianco dell’ex Olivetti.

Partnership con Giovanni Sgariboldi di Euroitalia, il re italiano dei profumi

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Sarà inaugurato il 27 settembre prossimo, proprio nei giorni del “Crema Beauty Days”, la manifestazione che vedrà Crema capitale della cosmesi. Stiamo parlando del nuovo stabilimento, che sorge a fianco di quello della Ancorotti Cosmetics Spa (50mila metri quadri): ha una superficie di 5.000 metri quadri ed è completamente dedicato alla produzione di profumi conto terzi, con una capacità produttiva di 50 milioni di pezzi l’anno.

A regime, cioè a fine 2025, darà lavoro a 100 dipendenti che si assommeranno così ai 600 che già operano nel “cuore” rimesso a nuovo della ex Olivetti. Questa nuova “fabbrica” è della Ancorotti Perfumes, società in partnership tra Ancorotti Cosmetics (70%) ed Euroitalia (30%) del cavaliere Giovanni Sgariboldi, il “re” italiano dei profumi che fattura 1 miliardo l’anno.

Investimenti e Capacità Produttiva

Sono stati investiti in questa nuova realtà produttiva 18/20 milioni di euro, buona parte dei quali è stata impiegata nell’acquisto di macchinari d’avanguardia e nei sistemi di sicurezza. Lo stabilimento sarà pronto a fine luglio, funzionante da agosto, inaugurato a settembre. Renato Ancorotti e la figlia Enrica stanno così incrementando le divisioni produttive dell’azienda che hanno fondato nel 2009 – in un mondo che stava sprofondando in una lunga crisi economica internazionale – partendo da una startup che il primo anno poteva contare su pochi dipendenti e un fatturato di 900mila euro.

Crescita e Successo di Ancorotti Cosmetics

Oggi la situazione è questa: 500 dipendenti, e chiuso il 2023 a 115 milioni, in base agli ordini già acquisiti il fatturato previsto a fine 2024 sarà di 160 milioni (+40%), «mentre la stima per il 2025 è di arrivare a 180 milioni» aggiunge Ancorotti. In termini di categorie merceologiche, il mascara (seguito dalle polveri e dal fondotinta) rimane il core business dell’azienda con il 70% del giro d’affari e circa 300 milioni di pezzi all’anno. Un flacone di mascara, il prodotto più iconico della Ancorotti Cosmetics, è venduto nel mondo ogni 7 secondi. Numeri che hanno fatto guadagnare al suo presidente il divertente appellativo di “re del mascara”.

La “Ancorotti Cosmetics” è detenuta al 40% dalla famiglia fondatrice e al 60% dal fondo L-Gam: entrambi proprietari condividono l’ambizioso progetto di creare un gruppo in grado di acquisire o fare partnership con altre realtà del mondo cosmetico in modo da offrire prodotti e servizi che comprendano tutte le tipologie e merceologie del beauty.

Ancorotti Perfumes e la Partnership con Euroitalia

L’operazione “Ancorotti Perfumes” è una di queste. Ma che cosa è Euroitalia? La sede è a Cavenago Brianza. L’anno di fondazione dell’azienda è del 1978. La chiave del successo di Sgariboldi è stata nel sodalizio con i designer italiani emergenti, fra cui Coveri. Poi, negli anni, anche con Dolce&Gabbana, Brunello Cucinelli, Missoni, Moschino, Versace e tantissimi altri. È Sgariboldi a concorrere a tutto il progetto per lancio dei profumi in licenza degli stilisti: dalla scelta delle essenze al design del flacone, al packaging e alla campagna pubblicitaria. Euroitalia, negli anni ha contato anche marchi di proprietà come Naj Oleari, Reporter, Atkinsons e I Coloniali. È presente in 157 Paesi con un export del 95%. A lavorare in azienda con il re dei profumi, ci sono i figli Andrea, Davide e Matteo.

Produzione Completa a Crema

Nello stabilimento di Crema della Ancorotti Perfumes ci si occuperà di tutto: miscelazione, distillazione, macerazione, filtrazione, produzione, riempimento, confezionamento, spedizione. «Cinquant’anni fa non avevo molti soldi da investire, ma avevo un’idea in testa: lanciare il profumo italiano» racconta Sgariboldi. A quei tempi il settore era sinonimo di Francia, i grandi nomi erano Chanel, Guerlain, Rochas, Lanvin. Lui è riuscito a rompere questo monopolio transalpino alleandosi con i designer e gli stilisti che stavano creando griffe bianco-rosso-verdi di levatura mondiale.

Nel polo brianzolo di Euroitalia lavorano una cinquantina di persone che, con i dipendenti esteri e quelli dell’indotto, arrivano a 400 unità.

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