Sono lontani i tempi di quando papà Agostino insieme al fratello Armando (già Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, onorificenza conferitagli nel 1995) realizzava i cinturini in pelle per un orologio divenuto iconico negli anni ’90: il Winchester. Orologio che riscosse un grande successo e che veniva reclamizzato giornalmente sulle emittenti televisive Mediaset (ex Fininvest) con tanto di partnership promozionali ad eventi di rilievo nazionale come il Festivalbar, uno dei festival musicali di maggior successo in Italia in quegli anni.
La maestria della lavorazione della pelle e la passione tramandata dai padri ai figli ha fatto sì che Ruben e Alessandro, “cugini d’arte”, nel 2002 intraprendessero ognuno la propria strada professionale sempre restando entrambi nel mondo dell’orologeria.
Dal progetto “Atom Milano” di Alessandro Tomella è possibile intuire la morigeratezza che ben si nota anche nell’estetica dei suoi orologi.
Poco appariscente, non ossessivamente pretenzioso ai fini commerciali e più prudente dal punto di vista degli investimenti, il marchio “Atom Milano” di Alessandro Tomella ha sviluppato una linea di orologi dallo stile decisamente sobrio, lineare ed elegante.
Proprio nella fase storica in cui il mercato degli orologi sta vivendo una totale rivoluzione a causa della dirompente invasione della tecnologia applicata agli accessori, resistere con un prodotto “tradizionale” è una vera impresa se non si è marchi storici di altissima gamma e con un “pedigree” prestigioso.
Atom (acronimo di Alessandro Tomella – A TOM) ha saputo cogliere le sue opportunità espandendosi ad est, da Hong Kong a Tokyo.
Da dove nasce l’idea di portare il brand “Atom” verso il mercato nippo-cinese?
Il mercato italiano è un po’ bloccato in quanto è difficile far fruttare al meglio gli investimenti anche a causa di una burocrazia abbastanza macchinosa. Imporsi sul mercato è quasi proibitivo. Questo è il motivo principale che mi ha spinto a cambiare rotta.
Come hai reso possibile l’inserimento e lo sviluppo del marchio nei paesi dell’est?
E’ stato un lavoro di contatti, public relations e partnership. Da quella parte del mondo c’è un occhio di riguardo verso i prodotti italiani, una sorta di stima e rispetto che si tramuta spesso in opportunità commerciali.
Con il brand “Atom Milano” hai anche aperto due punti bar e ristorazione, quindi il marchio si sta plasmando a nuovi progetti?
Sì, abbiamo pensato che per rendere più forte il brand occorresse sfruttare il filone del calcio e da lì è nato il progetto “Atom Milano Cafè” all’interno del Nissan Stadium di Yokohama, uno degli stadi più grandi e importanti del paese. Mentre in centro a Tokyo abbiamo sfruttato il brand per l’apertura di un’ Atelier e Brasserie con lunch, hamburger, soft drinks, smoothie e grilled food.
Da Hong Kong a Tokyo, l’orologio sembra essere apprezzato anche dagli sportivi?
Sempre grazie alle nostre partnership efficaci, in particolare in Giappone, siamo riusciti a coinvolgere il mondo del calcio, nella fattispecie molti giocatori della nazionale giapponese.
Anche in Italia molti personaggi dello sport hanno indossato il tuo orologio.
E’ vero, anche in Italia ci siamo mossi in quell’ambito. Da Franco Baresi a Daniele Massaro (leggende del Milan targato Berlusconi) e tanti altri giocatori o personaggi del calcio come il “Papu” Gomez (neo campione del mondo con l’Argentina), Walter Zenga (leggendario portiere dell’Inter e della nazionale), Eusebio di Francesco (ex giocatore di Serie A e attuale tecnico) indosano “Atom Milano”.
Gli orologi “Atom Milano” vengono realizzati interamente in Italia?
No. In Italia curiamo solo la componentistica legata ai cinturini mentre tutte le restanti componenti sono giapponesi. La parte Swiss Made (la meccanica) viene prodotta ovviamente nel paese elvetico, mentre per altre piccole componenti di guarnizione e per l’assemblaggio finale abbiamo collaborazioni ad Hong Kong.
Gli orologi “Atom Milano” in quale fascia di mercato si collocano? Quanto costano?
Il progetto è nato con l’intento di creare un prodotto esclusivo, di nicchia, ma che fosse anche accessibile. Per questo il prezzo medio è di circa 500 $ (498 euro) sui modelli standard. Abbiamo poi edizioni limitate per le quali il prezzo di listino è più alto.