Nemmeno 200 metri d’altezza e grazie alla posizione isolata, caratteristica, paesaggisticamente incantevole, da cartolina: con quell’altura particolarissima, dolce, creatasi durante le glaciazioni, tra i comuni, orgogliosamente bresciani di Capriano del Colle e Poncarale, (sede della Doc Capriano del Colle, vini da conoscere), sì… il Monte Netto, comunità enologica dinamica e in evoluzione, con una dozzina di viticultori attivi, rappresenta una piccola perla enologica (culla del Marzemino, ma non solo) bresciana da scoprire. Appassionatamente da Soncino, Elena e Mario Danesi, cugini e attori protagonisti della premiata e premiante Cantina San Michele (www.sanmichlevini.it), Capriano del Colle, caratterizzano in positivo quello scorcio magico dell’Italia di…vina.
Con Mario, vicepresidente del Consorzio Montenetto, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Di quanti ettari vitati è composta la vostra realtà vinicola?
«Produciamo 70.000 mila bottiglie l’anno ottenute da 16 ettari vitati. Ma siamo praticamente pronti a piantare 1 ettaro e mezzo di vitigni Barbera».
Lavorate in regime biologico vero?
«Assolutamente sì e siamo sostenibili e rispettosi dell’ambiente da sempre».
Hai un sogno nel cassetto?
«Beh in un certo senso, riscoprire il Barbera, uva e vitigno che appartengono alla tradizione del Monte Netto è mettere in atto un qualcosa che abbiamo sempre desiderato. Parallelamente ci concentreremo su recupero della cascina “Belvedere” incentivando, al suo interno, iniziative mirate per puntare maggiormente sull’eno- turismo».
Così parlò Mario Danesi, ragazzo in gamba e imprenditore vinicolo con la testa sulle spalle, pragmatico e dalle idee chiare. Ah … la Lombardia offre spunti e vini diversi tra loro e tutti da conoscere, diversi e unici.
Ogni bottiglia lombarda racconta storie, emozioni e territori. E la cantina San Michele parla del Monte Netto, piccola, grande storia da scoprire e far conoscere.