Monthly Story – Franco Gussalli Beretta

“Cavalchiamo l’intelligenza artificiale come l’energia elettrica nella rivoluzione industriale”

Il presidente e ceo di «Fabbrica d’armi Pietro Beretta Spa» parla delle innovazioni fatte nella sua azienda: dal Data Center al Cad,
dalla manutenzione manutentiva e quella predittiva.

Ora via all’IA generativa. «Investo in macchinari e in uomini che li sanno usare»

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«Io cavalco l’Intelligenza Artificiale come chi mi ha preceduto ha sempre cavalcato le innovazioni della sua epoca» dice Franco Gussalli Beretta, presidente e ceo della “Fabbrica d’armi Pietro Beretta Spa” e presidente di Confindustria Brescia.

Ha parlato a imprenditori e studenti riuniti nell’Istituto superiore “Carlo Beretta” di Gardone Valtrompia (Brescia), comune dove è stata fondata questa azienda che vanta cinque secoli di storia e che ha al comando la quindicesima generazione di una dinastia nata nel 1526.

Nel 2023 ha fatturato 317 milioni di euro, conta 974 collaboratori (dei quali 57 sono stati assunti nel 2023), 12 i milioni investiti nel 2022, 1.500 le armi prodotte al giorno. A riunire tante persone è stata Cassa Padana. Il tema: l’Intelligenza Artificiale. Anche noi c’eravamo e abbiamo preso nota.

Ecco, a nostro parere, quali sono stati i concetti più importanti espressi da Franco Gussalli Beretta nelle sue argomentazioni su quella che ormai è la nuova frontiera per le aziende, grandi e piccole: l’IA. Quello che ha detto può diventare certamente utile agli imprenditori che ci leggono.

Passaggio epocale. «L’Intelligenza artificiale rappresenta per noi oggi quello che l’avvento dell’energia elettrica è stato nella seconda metà dell’800. L’energia è stata, infatti, il fattore abilitante della rivoluzione industriale. E dato che io mi devo occupare di industria, questo è quello che vedo come passaggio epocale: l’energia elettrica ieri, la digitalizzazione con l’IA oggi. Quindi in Beretta non potevamo non cavalcarla.»

La strategia. «Io da imprenditore cerco di fare quello che è stato fatto negli ultimi 50 anni da chi mi ha preceduto nella gestione dell’impresa. Cercare di capire, cioè, quali sono i nuovi fattori abilitanti e dare l’opportunità ai miei collaboratori di utilizzarli. Io da solo, come mi ha insegnato mio padre, non posso fare assolutamente niente. Il mio ruolo di imprenditore è quello di stimolare il cambiamento e mettere a disposizione le risorse finanziarie, e non solo, per creare davvero il cambiamento. Operazione tutt’altro che facile in un’azienda manifatturiera e che opera in un settore maturo come quello delle armi. Ma ce la stiamo facendo. Credo che il merito sia di una strategia introdotta già da mio bisnonno Pietro Beretta, e cioè quella di investire di pari passo sull’esistente e sui nuovi prodotti. E’ la strategia che aveva consentito all’azienda di fare il salto più importante, quello dalla dimensione artigianale a quella industriale vera e propria. Ma altre lezioni le ho apprese da mio padre e prima ancora dai miei prozii. La loro filosofia era costruita su un concetto molto chiaro: investiamo in macchinari e in uomini che li sappiano far funzionare.»

Il primo Data Center. «In Beretta abbiamo cercato di introdurre i cambiamenti digitali fin dagli anni ’70 con il primo Centro elaborazione dati della fabbrica. Da quel momento lo sviluppo è stato costante. Negli anni ’80 abbiamo installato il Cad quando ancora nessuno ne parlava. Poi è arrivato il mondo di Internet ed è stato un ulteriore cambiamento. Il problema, però, è che i cambiamenti stanno diventando sempre più veloci, non più uno ogni 10 anni, ma uno ogni anno ormai.»

Innovazione. «Noi Beretta non siamo speciali. Sappiamo solo che la nostra storia è fatta di tradizione e di innovazione. E vogliamo continuare su questa strada che è stata intrapresa da varie generazioni e che rimane il fattore abilitante per vincere le sfide del futuro. Ecco perché abbiamo puntato sul digitale e oggi investiamo sull’AI. Il nostro essere sempre orientati all’innovazione continua mi è stato sottolineato un giorno da un nostro collaboratore che era entrato in azienda da operaio ed era diventato direttore. Ci siamo incontrati in un giro in fabbrica. Mi disse: “Voi Beretta siete sempre stati bravi con la vostra visione perché ci avete dato continuamente l’opportunità di migliorare noi stessi”. Una frase che mi ha fatto riflettere perché nessuno di noi Beretta è particolarmente visionario. L’importante, mi sono detto, è continuare sulla strada tracciata tanto tempo fa: mettere sempre a disposizione dei giovani tecnici le tecnologie più moderne, con l’aiuto di specialisti, e con l’obiettivo di continuare a far crescere l’azienda.»

Studenti. «Il vero cambiamento sono gli studenti come quelli di questo istituto che entreranno nelle nostre aziende con le conoscenze tecniche ricevute dai professori e che saranno poi ulteriormente approfondite in fabbrica nei vari settori in cui andranno a operare. Si parla tanto di digitalizzazione e AI ma se non si creano i presupposti per portare queste innovazioni nelle aziende, noi imprenditori possiamo mettere tutte le risorse tecnologiche e finanziarie che vogliamo, ma non andremo da nessuna parte. Lo ripeto spesso a questi ragazzi: siete voi che avete in mano non solo il vostro futuro, ma anche quello del nostro Paese.»

Contano i dati. «Ogni azienda ha una sua colonna vertebrale digitale che è fatta di dati. Anche noi, in Beretta, abbiamo cominciato a portare i sistemi informatici in area amministrativa che, poi, si sono ramificati in tutti i reparti indistintamente: dalla progettazione alla gestione della produzione, dalla ricerca e sviluppo al sales & marketing, dalla qualità alla finanza. Quindi, qualche anno fa, gestire questo universo di dati era diventato complicato perché continuavano a crescere a dismisura. Da questa difficoltà è venuto avanti il discorso dell’Intelligenza Artificiale che oggi è sulla bocca di tutti: le aziende della high technology sono più avanti delle aziende metalmeccaniche come la nostra. Noi stiamo operando sul manufacturing con tutta una serie di applicazioni che sono fondamentali. Una di queste è stata la prevenzione manutentiva ottimale per far crescere l’efficienza produttiva e, quindi, poter utilizzare al meglio i macchinari.»

Prevenzione predittiva. «Ma siamo andati avanti. Tutta una serie di dati che vengono recepiti dalle macchine grazie ai sensori e ai controlli numerici e quant’altro viene raccolto e da qui si comincia a lavorare per fare programmi della cosiddetta manutenzione predittiva. Se, infatti, la manutenzione preventiva consiste nell’esecuzione di attività di manutenzione programmate con regolarità per evitare futuri guasti imprevisti, quella predittiva ha permesso alla nostra impresa di anticipare i guasti alle attrezzature e di programmare la manutenzione con interventi immediati nei tempi necessari. Questo è quello che è avvenuto nel 2022. Per la precisione, noi dal pre-Covid stavamo affrontando quel grande cambiamento che era Industria 4.0 e ci accorgevamo che Industria 4.0 continuava a incrementare una quantità di dati difficilmente analizzabili. Quindi, lo strumento dell’Intelligenza Artificiale ci ha fornito quell’abilitatore che ci ha permesso non solo di poter analizzare un’immensa quantità di dati, ma anche di portare l’efficienza dello stabilimento – che era già all’85%, una buona performance per gli standard metalmeccanici – fino al 90%. Quindi ci ha permesso di ottimizzare il lavoro delle persone e delle macchine e, di conseguenza, di utilizzare al massimo gli impianti per soddisfare meglio il mercato. È stato questo il primo passo tangibile dell’IA che abbiamo visto all’interno della nostra azienda che fa prodotti di metallo.»

Classificazione. Da anni, l’azienda Beretta aveva un problema nel cercare di esaminare e standardizzare i pezzi di legno con i quali si costruiscono i calci dei fucili: sono legni naturali e quindi difficilmente classificabili. «Con l’Intelligenza Artificiale è stato possibile. L’IA generativa sarà il nostro prossimo passo. Ci stiamo già lavorando». L’IA generativa, per intenderci è un tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi di Machine Learning (ossia apprendimento automatico) per generare nuovi contenuti che in precedenza si basavano sulla creatività dell’uomo. Con l’obiettivo, tra gli altri, di giungere alla customizzazione delle armi partendo dalla conoscenza dei committenti.

Sales & Marketing. Beretta desiderava rendere più efficaci le attività di marketing online, ma per ottenere i migliori risultati era necessario analizzare nel dettaglio i dati raccolti su ciascun cliente. Aveva bisogno di trovare, cioè, un sistema di analisi del comportamento della clientela per far crescere il business. Oggi l’Intelligenza Artificiale ha consentito all’azienda di creare contenuti ad hoc per la realizzazione di campagne pubblicitarie personalizzate e più efficaci sui vari canali di comunicazione. Anche l’area customer care (assistente clienti) ha migliorato le sue prestazioni: sono stati ridotti i tempi di risposta e il team è in grado di rispondere con maggiore precisione e competenza alle richieste di informazioni da parte dei clienti grazie ai dati raccolti negli anni.

Il ruolo delle istituzioni. «Credo che le istituzioni debbano giocare un ruolo fondamentale nel regolamentare e sostenere l’uso dell’intelligenza artificiale. È fondamentale che l’uomo continui a essere al centro. Tuttavia, una cosa è certa: senza tecnologia non possiamo più competere».

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