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Il suo tono rassicurante mette a proprio agio le persone, ma non va frainteso: è una donna estremamente assertiva, capace di leggere tra le righe e focalizzata sugli obiettivi. Quando necessario, per assecondare le nuove esigenze dei clienti, nasce così la necessità di attrarre e trattenere i giusti collaboratori, cioè persone motivate, flessibili, responsabili e che sappiano tenersi sempre aggiornate.
Inoltre, oggi nelle aziende convivono fino a 4 (a volte 5) generazioni molto differenti tra loro. La sfida per le organizzazioni è proprio quella di attrarre le persone migliori per loro e trattenerle in un momento in cui è ormai ben chiara la priorità per tutti: una vita in equilibrio in cui il lavoro lasci spazio anche alla dimensione privata, personale e familiare.
Come è cambiato il ruolo delle risorse umane con l’avvento dell’intelligenza artificiale? L’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di vivere e di lavorare. Lato risorse umane, l’AI ci permette di delegare i compiti ripetitivi e ci consente di analizzare la grande mole di dati che abbiamo a disposizione per prendere decisioni più consapevoli. È anche di supporto nei processi di selezione, specialmente nella pubblicazione di annunci, nello screening dei CV e nelle “comunicazioni di servizio” con i candidati. Anche l’onboarding, ovvero il delicatissimo momento in cui le persone entrano in azienda, così come la formazione, possono essere personalizzati e studiati attorno alle necessità delle persone grazie agli strumenti di intelligenza artificiale.
Come mantieni l’equilibrio tra vita e impegni di lavoro? Mantenere l’equilibrio tra vita privata e lavorativa è, credo, la grande sfida di tutti, e forse, in misura maggiore dei liberi professionisti e degli imprenditori. Nel mio caso seguo gli stessi passi che trasmetto ai miei clienti in career coaching: consapevolezza e ascolto delle emozioni. Un esercizio molto efficace consiste nel mettere nero su bianco i ruoli che compongono la nostra vita per capire se siano in equilibrio e in linea con i nostri valori e i nostri bisogni. Devo sempre tenere presente che per me il mio lavoro è anche e soprattutto una grande passione, quindi invade spesso il libero. In generale, sono attenta a rilevare i segnali di stress perché prima me ne accorgo, più questi momenti possono essere veramente brevi, anche di 5 minuti. Quando invece i segnali di stress sono forti, so che devo rallentare o addirittura fermarmi per qualche giorno, spegnendo il computer e dedicandomi a quello che mi ricarica (nel mio caso sport e natura sono una medicina miracolosa).
Sei presente in molti gruppi di Confcommercio, puoi spiegare per quali aspetti diversi? In Confcommercio mi sento veramente a casa, questo fin da quando mi sono licenziata dalla posizione di HR Manager di una multinazionale e mi sono associata per usufruire dei servizi e delle convenzioni come libera professionista. Conoscendo questo mondo dall’interno, ho deciso di mettere al servizio dell’associazione le mie competenze: come libera professionista, nel gruppo Professioni, ma anche come donna, in Terziario Donna, e come top voice LinkedIn, ovvero come content creator scelta da questo social per parlare di lavoro. Su LinkedIn conduco da 4 anni InFactor: ogni martedì alle 8.30 sul mio profilo va in onda un’intervista sul tema lavoro condotta da me e dal collega Maurizio Fiengo.
Sarai anche protagonista di un evento in autunno, ce ne puoi parlare? L’evento del 10 ottobre racchiude proprio questi ruoli che si rafforzano a vicenda: tratterà di visibilità, di personal branding, di business e di tutto quello che serve per raggiungere gli obiettivi professionali nel digitale. Per farlo è importante avere un’immagine definita, un personal brand chiaro. Partiremo dalla strategia, dal calendario editoriale e dai contenuti sui social che comunichino correttamente al nostro cliente ideale per fare in modo che chi legge un nostro post, una nostra pubblicità o vede un nostro video, capisca perfettamente che vantaggi possiamo portare senza esplicitarli. L’evento prevede anche un focus su foto e video curato dal collega Claudio Gagliardini, che illustrerà i segreti per avere un’immagine coerente con il messaggio che si vuole mandare.
Quale apporto ha dato l’essere donna alla tua attività professionale? Da sempre appassionata di comunicazione e di relazioni, posso dire che le qualità che mi riconoscono sono la sensibilità e l’ascolto, come pure il saper accompagnare le persone con una leadership decisa ma gentile. Queste caratteristiche non sono necessariamente femminili, ma sono sicuramente quelle che mi hanno permesso di arrivare dove sono ora con tenacia ma anche con empatia. Forse proprio per queste qualità è in ben tre gruppi di Confcommercio Provincia di Cremona che possono vantare di averla nel direttivo: Terziario Donna, Professioni e Assoinfluencer, di cui è anche vicepresidente.
Quali sono state le tappe principali del tuo percorso professionale nelle risorse umane? Mi considero un’equilibrista che cammina sul filo che separa aziende e persone facendo in modo che si capiscano. La tappa zero è stata quando, conseguita la laurea in lingue e letterature straniere, ho iniziato a cercare un impiego e in quel momento è nato in me il desiderio di capire come candidati e recruiter potessero incontrarsi in modo proficuo. Allora ho deciso di voler lavorare nelle risorse umane per renderle migliori. Sono stata orientatrice, recruiter, formatrice fino a quando una startup mi ha chiesto di organizzare da zero tutti i processi HR e ho accompagnato l’azienda che è diventata multinazionale. A quel punto ho deciso di avere un mio brand e di mettere questa mia esperienza a servizio di altre aziende che volessero fare questo grande passo.
Ma non solo… Durante la pandemia ho poi cominciato a ricevere molte richieste di aiuto da parte di persone professionalmente insoddisfatte: da allora con il career coaching accompagno chi vuole cambiare, vivere meglio o creare da zero il proprio lavoro. In questo modo mi muovo al fianco delle aziende e delle persone.
Quali sono le sfide più comuni che le aziende affrontano oggi nella gestione delle risorse umane? Le aziende stanno vivendo un momento particolare: il panorama del business è complesso e caratterizzato da cambiamenti repentini e difficili da prevedere. Hanno bisogno di monitorare costantemente il mercato ed essere abili ed agili nel cambiare rotta velocemente quando necessario, per assecondare
le nuove esigenze dei clienti.
Nasce così la necessità di attrarre e trattenere i giusti collaboratori, cioè persone motivate, flessibili, responsabili e che sappiano tenersi sempre aggiornate. Inoltre oggi nelle aziende convivono fino a 4 (a volte 5) generazioni molto differenti tra loro. La sfida per le organizzazioni è proprio quella di attrarre le persone migliori per loro e trattenerle in un momento in cui è ormai ben chiara la priorità per tutti: una vita in equilibrio in cui il lavoro lasci spazio anche alla dimensione privata, personale e familiare.
L’Impatto dell’Intelligenza Artificiale sulle Risorse Umane
Quando necessario, per assecondare le nuove esigenze dei clienti, nasce la necessità di attrarre e trattenere i giusti collaboratori, ovvero persone motivate, flessibili e responsabili, cambiando il nostro modo di vivere e lavorare. Lato risorse umane, l’AI ci permette di delegare i compiti ripetitivi e analizzare la grande mole di dati che abbiamo a disposizione per prendere decisioni più consapevoli. È anche di supporto nei processi di selezione, specialmente nella pubblicazione di annunci, nello screening dei CV e nelle “comunicazioni di servizio” con i candidati.
Anche l’onboarding, ovvero il delicatissimo momento in cui le persone entrano in azienda, e la formazione possono essere personalizzati e studiati attorno alle necessità delle persone grazie agli strumenti di intelligenza artificiale.
Come Mantenere l’Equilibrio tra Vita e Lavoro?
Mantenere l’equilibrio tra vita privata e lavorativa è, credo, la grande sfida di tutti, e forse, in misura maggiore dei liberi professionisti e degli imprenditori. Nel mio caso, seguo gli stessi passi che trasmetto ai miei clienti in career coaching: consapevolezza e ascolto delle emozioni. Un esercizio molto efficace consiste nel mettere nero su bianco i ruoli che compongono la nostra vita per capire se siano in equilibrio e in linea con i nostri valori e i nostri bisogni. Devo sempre tenere presente che per me il mio lavoro è anche e soprattutto una grande passione, quindi invade spesso il tempo libero. In generale, sono attenta a rilevare i segnali di stress perché prima me ne accorgo, più questi momenti possono essere veramente brevi, anche di 5 minuti. Quando invece i segnali di stress sono forti, so che devo rallentare o addirittura fermarmi per qualche giorno, spegnendo il computer e dedicandomi a quello che mi ricarica (nel mio caso sport e natura sono una medicina miracolosa).
Il Ruolo in Confcommercio
Sei presente in molti gruppi di Confcommercio, puoi spiegare per quali aspetti diversi? In Confcommercio mi sento veramente a casa, fin da quando mi sono licenziata dalla posizione di HR Manager di una multinazionale e mi sono associata per usufruire dei servizi e delle convenzioni come libera professionista. Conoscendo questo mondo dall’interno, ho deciso di mettere al servizio dell’associazione le mie competenze: come libera professionista, nel gruppo Professioni, ma anche come donna, in Terziario Donna, e come top voice LinkedIn, ovvero come content creator scelta da questo social per parlare di lavoro. Su LinkedIn conduco da 4 anni InFactor: ogni martedì alle 8.30 sul mio profilo va in onda un’intervista sul tema lavoro condotta da me e dal collega Maurizio Fiengo.
Evento Autunnale: Un’Occasione da Non Perdere
Sarai anche protagonista di un evento in autunno, ce ne puoi parlare? L’evento del 10 ottobre racchiude proprio questi ruoli che si rafforzano a vicenda: tratterà di visibilità, personal branding, business e di tutto quello che serve per raggiungere gli obiettivi professionali nel digitale. Per farlo è importante avere un’immagine definita, un personal brand chiaro. Partiremo dalla strategia, dal calendario editoriale e dai contenuti sui social che comunichino correttamente al nostro cliente ideale per fare in modo che chi legge un nostro post, una nostra pubblicità o vede un nostro video, capisca perfettamente i vantaggi che possiamo offrire senza esplicitarli. L’evento prevede anche un focus su foto e video curato dal collega Claudio Gagliardini, che illustrerà i segreti per avere un’immagine coerente con il messaggio che si vuole mandare.
L’Influenza del Essere Donna nella Tua Attività Professionale
Quale apporto ha dato l’essere donna alla tua attività professionale? Da sempre appassionata di comunicazione e di relazioni, posso dire che le qualità che mi riconoscono sono la sensibilità e l’ascolto, come pure il saper accompagnare le persone con una leadership decisa ma gentile. Queste caratteristiche non sono necessariamente femminili, ma sono sicuramente quelle che mi hanno permesso di arrivare dove sono ora con tenacia ma anche con empatia.