Sono belli, giovani, lavorano nei campi e usano i social network per fare promozione e divulgazione, ma anche per raccontare sé stessi, i propri sogni e le proprie passioni… e hanno migliaia di followers. Sono gli influencer dell’agricoltura, ragazzi e ragazze che vivono la loro terra con amore, passione e dedizione. Tra questi c’è la piacentina Beatrice Scrocchi.
Chi è Beatrice Scrocchi?
«Sono una ragazza di 24 anni originaria di Piacenza, dove vivo e lavoro. Dopo aver terminato il mio percorso di studi ed essermi diplomata come perito agrario, ho iniziato a lavorare a tempo pieno nell’azienda agricola di famiglia. Essere nata e cresciuta in cascina ha contribuito in maniera decisiva ad accrescere la mia grande passione per tutto ciò che ruota attorno al mondo dell’agricoltura. Oltre a questo, sono una ragazza come tante a cui piace molto viaggiare, scoprire nuovi orizzonti e conoscere altre culture perché ritengo che l’incontro con realtà diverse e lontane sia un modo per arricchire il proprio bagaglio culturale e di esperienze.
A febbraio, per esempio, ho viaggiato per dieci giorni in California durante i quali ho avuto l’occasione di visitare alcune aziende agricole e tratto insegnamenti che un giorno potrò introdurre anche nella mia attività. Negli States ho visto enormi stalle da latte e immense coltivazioni di ortaggi, mandorle e pistacchi. La cosa che mi ha maggiormente colpita sono l’estensione dei campi, i macchinari impiegati e lo stile di vita americano molto diverso dal nostro».
Parlaci dell’azienda di famiglia
«L’Azienda Agricola Scrocchi è stata fondata anni fa da mio nonno. A condurla siamo io, mio padre Roberto, mia madre Emanuela, mio fratello Nicola e Clarissa, la mia sorella gemella. Si tratta di una delle realtà più grandi e importanti della provincia di Piacenza: abbiamo un allevamento di vacche di razza Frisona, il cui latte viene conferito a un caseificio per la produzione di Grana Padano. Inoltre, coltiviamo mais, erba medica e frumento. Coltiviamo anche pomodoro da industria, destinato alla produzione della salsa.
Il nostro è un lavoro impegnativo e faticoso, e con i tempi che corrono, per via dell’aumento dei costi delle materie prime, del carburante e dell’energia, non è affatto facile condurre un’attività di questo tipo. A tutto questo si aggiunge il cambiamento climatico, con periodi di siccità sempre più lunghi, alternati a temporali e tempeste che devastano i raccolti. Tuttavia, non mancano le soddisfazioni. La passione per la nostra terra e per i suoi frutti sono più forti delle avversità e dei problemi con cui ci si deve scontrare ogni giorno. Questa è la nostra vita e siamo orgogliosi di ciò che facciamo».
Quando hai iniziato a pubblicare contenuti social?
«Ho aperto i miei profili social diversi anni fa, per divertimento e, come fanno tutti, per condividere la mia vita, i miei viaggi, le mie esperienze, le mie passioni e per rimanere sempre in contatto con amici vicini e lontani. Le foto che pubblico riguardano principalmente macchine agricole, il lavoro nei campi e in azienda».
Un format che, a giudicare dal numero sempre crescente dei tuoi followers, ha riscosso un certo successo.
«Sembrerebbe di sì. Un po’ alla volta, ma in maniera costante, le persone interessate ai miei contenuti sono diventate sempre di più, oggi ho oltre 80mila followers che sono in continuo aumento. Così, per gioco e quasi per caso, mi sono ritrovata ad essere una Agro-Influencer».
Com’è la vita da Influencer?
«A dire il vero non mi sento una vera e propria Influencer perché faccio anche altro. I social rimangono uno strumento prettamente destinato a condividere le mie giornate e le mie esperienze lavorative. D’altro canto la popolarità mi ha portata a conoscere altri Influencer del settore, con i quali sono stata invitata a vari eventi inerenti il mondo dell’agricoltura. Uno di questi è EIMA – Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio- tenutasi a Bologna lo scorso novembre, giunta alla 45esima edizione. Quest’anno ha accolto oltre 327mila visitatori (57.300 dei quali erano stranieri), polverizzando il record del 2018, quando si registrarono oltre 317.000 ingressi».
Dunque, collabori con aziende del settore agricolo?
«Ho all’attivo diverse collaborazioni; per esempio, quella con Moro Aratri, con cui ero presente proprio a EIMA 2022. Si tratta di un’azienda fondata il 5 novembre 1957 dalla famiglia Moro, con sede a Fontanella, in provincia di Bergamo. Un’impresa moderna, che ha sviluppato conoscenze, capacità, tecniche uniche e specifiche tecnologie nell’ambito della meccanizzazione applicata all’agricoltura, la cui governance mantiene però i valori dell’impresa familiare trasmessi dai fondatori».
La tua attività da Influencer ti permette di monetizzare?
«Potrei farlo, ma al momento non rientra nei miei obiettivi. Per me essere invitata a eventi legati al mondo dell’agricoltura ed essere presente negli stand delle aziende del settore è più che sufficiente. Tuttavia non escludo nulla; in futuro tutto è possibile».
Cosa significa essere diventata un personaggio pubblico?
«Non amo troppo essere descritta come un personaggio pubblico. All’inizio, in occasione di alcuni eventi, a causa delle persone che mi fermavano per scambiare quattro chiacchiere oppure per scattare alcune foto, mi trovavo un po’ in imbarazzo. Tuttavia, con il tempo ci ho fatto l’abitudine e ho imparato a conviverci».
Gestisci personalmente i tuoi profili social oppure se ne occupa un’agenzia o un social media manager?
«Gestisco i miei profili personalmente e in totale autonomia. Utilizzo per lo più Instagram e, di tanto in tanto, Tik Tok».
Il tuo rapporto con i tuoi followers: essere un personaggio pubblico ti espone inevitabilmente al giudizio altrui. Sempre più spesso si sente parlare di “haters” (“gli odiatori”). Come ti rapporti con loro?
«Per quanto mi riguarda, avere il profilo Instagram privato rende più semplice controllare gli “haters”. Fortunatamente, il risvolto della medaglia sono le tantissime persone civili ed educate che mi seguono e mi sostengono quotidianamente».
Pensi che quello dell’Influencer possa diventare un lavoro a tempo pieno oppure è solo una fase della tua vita?
«Il mio futuro è portare avanti l’azienda di famiglia; i social sono e saranno una parte importante, ma pur sempre secondaria della mia vita. Colgo l’occasione per ringraziare i miei genitori che con i loro sforzi e sacrifici hanno reso questo mio sogno una realtà».