Conversation. Paolo Balestra e il suo studio di consulenza:
“Intelligenza Aziendale”

ISO: timbro di qualità o resta un’illusione?

Smascheriamo il paradosso delle imprese certificate

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Paolo Balestra, HR Business Partner senior e fondatore dello studio di consulenza “Intelligenza Aziendale“, ha ideato l’unica soluzione disponibile, nel panorama nazionale, in grado di connettere i processi aziendali con la gestione avanzata del personale, per migliorare le prestazioni e, soprattutto, la prosperità delle imprese e delle persone.

L’Esperienza e la Visione di Paolo Balestra

Le sue precedenti esperienze di imprenditore, dirigente, politico e sindacalista gli hanno permesso di conseguire una visione a tutto campo delle dinamiche di funzionamento di un’impresa; un’esperienza che Balestra ha deciso di mettere a disposizione del mercato come consulente aziendale. Le sue idee, che approfondiamo in questa intervista, sono peraltro esposte nel suo blog, “Zero Alibi”, e nei due libri che ha pubblicato finora: “Intelligenza Aziendale” (2021) e “Processi aziendali semplici davvero” (2024).

La Certificazione ISO: Un Traguardo Sufficiente?

Partiamo da un punto fondamentale: la certificazione ISO è importante, è vero; per certi versi è imprescindibile, ma siamo sicuri che sia un traguardo sufficiente per un’impresa?

Balestra risponde: “La certificazione ISO è spesso percepita come un prestigioso riconoscimento; un simbolo di eccellenza operativa; un trampolino di lancio verso il successo dell’impresa e, tuttavia, la realtà si discosta spesso da questa visione idilliaca. Molte imprese, nonostante abbiano ottenuto questa ambita certificazione, faticano poi a trarre reali benefici e si trovano a dover affrontare una situazione che rischia di metterne in discussione l’effettiva utilità.”

Il Paradosso della Conformità

Balestra spiega: “Uno dei principali problemi consiste nel fatto che la certificazione ISO, nonostante rappresenti un’opportunità di crescita, può innescare un pericoloso paradosso. L’attenzione alla conformità verso la norma, necessaria per ottenere e mantenere nel tempo la certificazione, può portare a una pericolosa rigidità e allontanare il focus da ciò che è realmente importante: la fluidità dell’agire. Molte volte i collaboratori, anziché essere incoraggiati a proporre soluzioni, si limitano a seguire pedissequamente i processi, nel timore di commettere errori, e questa ‘paralisi da conformità’ soffoca la creatività, la flessibilità e la capacità di adattamento; elementi che, in un mercato in continua evoluzione, sono cruciali per la prosperità.”

Un Esempio Concreto

Balestra condivide un esempio: “Un esempio lampante di questo paradosso è rappresentato dall’azienda X (che evito accuratamente di citare), un’azienda metalmeccanica che esporta in Europa, USA e Asia e che è riconosciuta a livello internazionale per l’affidabilità dei suoi prodotti. Nel suo settore, la certificazione ISO è una barriera all’ingresso in quanto rappresenta una delle condizioni imprescindibili per poter operare. Dopo averla rinnovata, però, questa azienda ha iniziato a registrare un incremento dell’assenteismo; un aumento dei conflitti interni e un conseguente calo della produttività; e tutto ciò proprio nel momento in cui l’imprenditore perseguiva l’obiettivo di raddoppiare il fatturato, tramite un nuovo mercato strategico, quello indiano.”

La soluzione “Intelligenza Aziendale

Balestra introduce la sua soluzione: “Per superare il paradosso della conformità alle norme e dell’alienazione dovuta alle stesse e per sfruttare appieno il potenziale della certificazione ISO, occorre che le aziende adottino un approccio proattivo e orientato al miglioramento continuo.”

Ecco alcune strategie chiave proposte da Balestra:

  1. Semplificare i processi: Eliminare le procedure superflue, snellire quelle complesse e automatizzare le attività ripetitive; l’obiettivo è rendere i processi più semplici, intuitivi, lineari e facili da seguire e quindi più efficienti.
  2. Coinvolgere i dipendenti: Incoraggiare la partecipazione attiva nella definizione, implementazione e revisione dei processi; ascoltare le loro idee, valorizzare il loro contributo e creare un ambiente di lavoro in cui si sentano responsabilizzati e motivati a migliorare continuamente.
  3. Comunicare in modo efficace: Spiegare ai collaboratori l’importanza dei processi e il loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e creare una cultura della trasparenza e della condivisione delle informazioni, in modo che tutti comprendano il valore dei processi e del proprio apporto e siano incoraggiati a seguirli.
  4. Creare una cultura del miglioramento: I processi aziendali collegati ai valori aziendali e all’etica del lavoro diventano il braccio operativo che si fa parte attiva nel promuovere un ambiente di lavoro in cui è possibile sperimentare, sbagliare, apprendere (anche dagli errori) e ricercare soluzioni.

Benefici Tangibili di un Approccio Proattivo

Balestra conclude: “Un approccio di questo tipo, in cui la certificazione ISO è vista come parte di un percorso di crescita e non come un semplice timbro, porta a numerosi benefici tangibili: aumento dell’efficienza e della produttività; maggiore coinvolgimento e motivazione dei dipendenti; una cultura aziendale positiva; nonché un vantaggio competitivo. Un’azienda che sa adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e migliorare continuamente i propri processi si distingue dalla concorrenza e, così facendo, conquista e rinforza la fiducia dei propri clienti. In conclusione, la certificazione ISO può essere un potente strumento di crescita, ma solo se viene utilizzata in modo strategico e integrata in una cultura aziendale che risponde alle effettive esigenze dell’impresa, come, ad esempio, una cultura orientata al miglioramento continuo.”

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