Cattolica. Non esiste un corso di questo genere in Italia

Laurea in “Innovazione e Imprenditoria digitale”

Al secondo anno, un posto di lavoro assicurato: alcuni sono già assunti

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Quello che sta vivendo Cremona negli ultimi anni, in ambito universitario, può ben essere definito un cambiamento epocale e il motivo è dovuto alla felice intuizione di investire nella realizzazione di campus universitari. Il primo a vedere la luce è stato il Santa Monica della Cattolica di Milano, a cui seguirà a breve anche quello del Politecnico milanese. Proprio grazie a questi investimenti lungimiranti, il capoluogo padano sta svestendo rapidamente l’immagine di sede universitaria di provincia, per assumere la postura di ateneo dal respiro sempre più internazionale.

«Gli studenti che scelgono la nostra sede apprezzano il minore costo della vita e lo stile di vita migliore che garantisce una città come Cremona», aggiunge il professor Fabio Antoldi, coordinatore della laurea magistrale in “Innovazione e Imprenditoria digitale” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, «ma a rendere ancora più appetibile la soluzione offerta dal nostro campus Santa Monica va aggiunto il fattore inserimento nel mondo del lavoro, che risulta particolarmente facile, essendo la nostra una realtà accademica più agile e veloce». Ad oggi gli studenti iscritti nei vari corsi di laurea presenti nel campus sono 700 in tutto, di cui 100, tra primo e secondo anno, gli iscritti alla laurea magistrale in “Innovazione e Imprenditoria digitale”.

Tra questi ultimi, gli studenti del secondo anno possono vantare quasi tutti un posto di lavoro che li attende: alcuni di loro sono addirittura già stati assunti; gli altri sono stati selezionati da oltre 20 aziende circa venute apposta a Cremona da tutta Italia. E provenienti un po’ da tutta la Penisola sono anche gli iscritti a questo corso, dal momento che solo il 15% di loro è cremonese, mentre la parte restante viene da 16 regioni italiane, oltre che da 29 università dove hanno conseguito la laurea triennale.

Ma conosciamo un po’ meglio questa laurea magistrale in “Innovazione e Imprenditoria digitale”, nata appena due anni fa, tant’è che i primi laureati saranno proclamati soltanto a luglio di quest’anno. A contraddistinguerla fin dall’inizio vi è il fatto che è stata concepita non tanto per iniziativa dell’ateneo, quanto piuttosto da un gruppo di aziende fortemente innovative del settore IT, che hanno chiesto alla Cattolica di formare giovani per la gestione di processi di innovazione digitale, ma che, a differenza di quanto apprenderebbero in un corso di laurea in Ingegneria e Informatica, siano anche in possesso di conoscenze di marketing, finanza e management.

«Nel resto del Paese, un’altra realtà di questo tipo non esiste», sottolinea Antoldi: «è l’unica a unire una formazione economica consueta con l’innovazione introdotta dalla tecnologia digitale, per preparare figure quali manager dell’innovazione, esperti in trasformazione digitale delle imprese e startupper digitali». Il piano studi prevede che a partire dal secondo semestre del secondo anno il tempo venga dedicato esclusivamente allo stage e alla preparazione della tesi.

Fin dal primo anno, però, gli studenti possono beneficiare direttamente della testimonianza di numerose imprese, che li coinvolgono nella stesura di business plan e in project work, mettendo a loro disposizione anche l’affiancamento di mentori aziendali; il tutto fedele al principio che informa l’intero corso di laurea: imparare facendo.

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