È sì un’azienda radicata sul territorio, a Cremona, ma le sue logiche sono internazionali sia nei confronti dei fornitori che dei clienti, dal padroncino alla grande azienda. Inoltre è un’impresa che dal 21 luglio dello scorso anno si è trasformata in una S.B., cioè in una Società Benefit. Ma non per questo è un’impresa no profit; resta pur sempre una società a scopo di lucro, ma fare profitto non è più la sua attività prevalente che, invece, è diventata quella della sostenibilità nei confronti di tutti i suoi stakeholders (clienti, fornitori, finanziatori, dipendenti, collaboratori, gruppi di interesse locale, residenti di aree limitrofe all’azienda, ma anche istituzioni statali e amministrazioni locali).
In sostanza, la MTRAX, che opera con il marchio MULTI-TRAX con sede legale a Cremona, in via delle Vigne 184 – e sede operativa ad Acquanegra Cremonese – da otto mesi è diventata «MTRAX S.B. SRL» avendo sposato i principi ESG che hanno lo scopo di rendere migliori l’Environmental (cioè l’ambiente), il Social (cioè le relazioni sociali) e la Governance (cioè la gestione responsabile e sostenibile della Società.
È vero, stiamo parlando di un’azienda non usuale, ma dovremo abituarci alla crescita di queste società perché, nel prossimo futuro, saranno loro quelle più avvantaggiate nel business e nei finanziamenti bancari. Ma avanziamo passo dopo passo.
MULTITRAX, specializzata nel commercio internazionale di rimorchi e semirimorchi di veicoli industriali, è stata fondata nel 1996 da Rinaldo Maggi che fu responsabile commerciale della Piacenza Rimorchi perché, come spiega il figlio Alberto (amministratore delegato dell’azienda, il fratello Andrea si occupa del commerciale) «i clienti esigevano una qualità superiore sia nel prodotto che nei servizi che solo i fornitori esteri garantivano. Ha costituito la sua società negli anni in cui il mercato dei rimorchi e semirimorchi era per il 90% in mano a costruttori nazionali, mentre oggi il mercato è diviso indicativamente tra 70% fornitori esteri e 30% italiani».
È stato un imprenditore che aveva visto giusto e lontano, insomma. Infatti, MULTITRAX distribuisce in esclusiva su tutto il territorio nazionale i mezzi di aziende tedesche (Feldbinder) e olandesi (D-tec, Kraker e Burgers) che hanno specifiche peculiarità che li rendono leader, competitivi e ricercati sui mercati. Per esempio. Feldbinder è specializzata in cisterne a pressione per trasporto materiale in granuli o polvere, tipo plastiche o farine, D-tec copre tutta la gamma dei semirimorchi per trasporto container e offre anche semirimorchi ribaltabile per trasporto rottami o materiali sfusi in generale. Kraker è specializzato nella produzione di semirimorchi a piano mobile per merci in pallet o sfuse, mentre Burgers è specialista in semirimorchi furgonati a due piani, anche in versione refrigerata, che garantiscono una capacità di carico superiore rispetto ai mezzi tradizionali del 60% e l’abbattimento del 40% dell’emissione della C02.
Sposato, un figlio, laureato in Economia & Commercio all’università Cattolica di Piacenza e in Logistica nell’olandese università di Utrecht, fondata nel 1636, che vanta il merito di aver istituito, prima in Europa, il corso di laurea in Logistica, oltre a proporre anche quelli in Finanza e Marketing, Alberto Maggi è alla guida di un’azienda, organizzata su quattro divisioni: la DIVISIONE VENDITA che si occupa dei prodotti nuovi e delle permute, in grado di movimentare 300 mezzi l’anno; la DIVISIONE RICAMBI che è dotata di magazzini automatizzati e si occupa di ricambi non solo dei propri fornitori, ma anche di altri marchi; il comparto “service” che si dedica all’assistenza dei prodotti dei propri clienti su tutto il territorio europeo, direttamente o in collaborazione con i distributori dei marchi rappresentati nei vari Paesi UE. MULTITRAX opera anche con la DIVISIONE NOLEGGIO, con soluzioni di breve e medio termine, che vanta una flotta di 120 unità, con 30 tipologie diverse di rimorchi e semirimorchi con un’età media di 3 anni, mentre l’età media dei mezzi circolanti sulle nostre strade è di 18 anni.
Con un fatturato 2022 di 13,5 milioni, l’azienda, secondo il suo amministratore delegato, ha ampi margini di crescita nelle quattro aree di intervento. «Durante il Covid» racconta, infatti, Maggi «abbiamo introdotto nel mercato 6 gamme nuove di prodotti. Ci occupiamo di tutto non solo dell’acquisto dei mezzi dei nostri fornitori, ma anche della loro omologazione. La specializzazione della nostra azienda in settori di nicchia e la varietà di gamma prodotti e servizi offerti, ci rende un’unicità nel panorama europeo, ma il focus del nostro business è il territorio italiano, a cui vogliamo offrire il meglio in termini di soluzioni, servizi e prodotti.»
MULTITRAX, insomma, si pone nei confronti degli autotrasportatori come partner fidato grazie alla elevata qualità e affidabilità dei veicoli commercializzati e del servizio di consulenza e post-vendita perché sa proporre ai clienti soluzioni di trasporto innovative, sostenibili, tecnologicamente avanzate ed affidabili grazie anche a un continuo e costante raffronto con le migliori realtà internazionali.
Un esempio? Con la DIVISIONE AGRICOLTURA, l’azienda sta promuovendo il modello di logistica integrata “strada-campo”: significa impiegare in sinergia macchinari agricoli per la lavorazione in campo e mezzi stradali per le fasi di trasporto stradale. «In questo modo si garantisce la massima efficienza di entrambi i mezzi e si opera in massima sicurezza. » dice Alberto Maggi. «Concetti che ormai fanno parte della cultura del nord Europa e dei nostri partner che, infatti, propongono una gamma di prodotti per i due usi».
Questa particolare attenzione all’eccellenza ha portato a MULTI- TRAX importanti riconoscimenti. Nel 2018, nella classifica europea del “Financial Time – FT1000” stilata su numerosi e specifici parametri, l’azienda cremonese è risultata la seconda migliore azienda in Italia e la 122esima in Europa. Inoltre, nel 2022, ha ricevuto il riconoscimento “Cribis Prime Company” che rappresenta il massimo livello di valutazione dell’affidabilità commerciale di una società ed è rilasciata esclusivamente al 6% delle aziende in Italia che mantengono costantemente un’elevata affidabilità economico-commerciale e sono virtuose nei pagamenti verso i fornitori. «Questo significa che siamo reputati un’azienda sana e solida» avverte Alberto Maggi.
Mai ai due fratelli non bastava che MULTITRAX fosse identificata solo come “Società Benefit”: ce ne sono soltanto 5mila nel mondo, di cui 1.922 in Italia (976 nei servizi, 254 nel manifatturiero, 169 nel commercio), 316 in Italia e 9 a Cremona. La loro aspirazione è quella di entrare nell’élite mondiale delle B-Corp (6.000 società, di cui 130 in Italia): sono sotto audit da due anni, e la verifica dovrebbe concludersi entro quest’anno. Ma procediamo ancora con ordine.
Essere una Società Benefit, come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, significa perseguire di pari passo gli obiettivi di profitto e quelli della sostenibilità dell’ambiente, della società e di tutti gli stakeholders che hanno rapporti con l’azienda come dipendenti, collaboratori, fornitori, clienti, eccetera. Qualche esempio? Presto fatto: monitorare l’impatto ESG della filiera dei fornitori, misurare la customer satisfaction, tenere in considerazione la parità di genere, favorire la multiculturalità e l’assunzione di giovani, avere la massima attenzione verso i dipendenti in fatto di retribuzione, formazione, percorsi di carriera trasparenti, welfare, salute, sicurezza, flessibilità sul lavoro, progetti inclusivi con le scuole. Una Società Benefit, inoltre, viene valutata su come contribuisce al benessere economico delle comunità in cui opera, e quindi, viene vagliato il suo impegno sociale e le attività di beneficienza.
Tutte queste performance ambientali e sociali devono superare il giudizio ancora più severo dell’associazione internazionale B-Corp (acronimo di Benefit Corporation) nata in California nel 2006 e che si è diffusa in tutto il mondo. In sostanza, le B-Corp sono imprese che si impegnano a misurare e considerare le proprie performance ambientali e sociali con la stessa attenzione tradizionalmente riservata ai risultati economici. «Le società “promosse” da B-Corp» spiega Alberto Maggi, «vengono riconosciute a livello mondiale come quelle che si impegnano a rispettano tutti i parametri ESG che verranno sempre più richiesti da fornitori, clienti e istituti finanziari a livello planetario. Senza i quali, si rischierà di essere meno competitivi ed esclusi dal mercato. Faccio un esempio che chiarisce tutto: se ho due fornitori, uno in linea con i parametri Esg e l’altro no, sarò portato a preferire il primo». Tutto questo quanto costa? « È una scelta impegnativa. Per quanto riguarda l’impegno finanziario deve mettere nel conto non solo gli investimenti a livello economico, ma anche le ore da dedicare a questo cambiamento radicale. Lo sforzo che un’azienda impiega per la redazione del bilancio d’esercizio, è lo stesso per la redazione di quello di sostenibilità. Ogni scelta aziendale deve essere valutata sia sotto il profilo del business che degli ESG. Di certo, nei primi anni è un investimento a perdere che non ha un ritorno dell’investimento diretto, ma in prospettiva di medio termine sarà un asset fondamentale per rimanere competitivi. La nostra scelta è quella di farci trovare pronti e di anticipare le aspettative del mercato e dei nostri stakeholder».