Omar Rossetti di Ro.to.ti.ga Shoes

Sneakers da oscar

Artista e artigiano, customizza anche jeans, giubbotti, felpe e t-shirt.

Jovanotti e molti Vip tra i suoi clienti.

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Notti insonni e giornate infinite, è questa la routine di Omar Rossetti, giovane artista (classe 1987) originario di Verolavecchia, in provincia di Brescia, che ha saputo fondere le sue grandi passioni, l’arte e le sneakers (che ama collezionare), in una vera e propria attività: la Ro.to.ti.ga Shoes. «Nasco come grafico pubblicitario e da sempre sono appassionato di disegno e delle varie forme artistiche, in particolare la street art».

Quello del Covid è stato un periodo terribile. Omar, che aveva già visto precedentemente morire la madre, perde anche il padre e la nonna, ma decide comunque di rimboccarsi le maniche. «In quattro mesi di quarantena ho affinato tecnica e conoscenza in fatto di customizzazione, realizzando la mia prima sneakers, La notte stellata, che ho pubblicato su Instagram. In seguito ho aperto la partita IVA, avviato un piccolo laboratorio e iniziato a cercare clienti. Grazie al passaparola e alla visibilità datami dai social network, nei successivi tre anni ho realizzato 500 paia di scarpe customizzate.

Sono stati anni di notti insonni e duro lavoro. Sono un tipo testardo e le difficoltà non mi hanno mai spaventato, ma in questa avventura devo ringraziare la mia fidanzata Anna, alcuni amici che mi sono stati particolarmente vicini e i miei genitori. Loro oggi non ci sono più, ma mi hanno trasmesso questo talento. Ro.to.ti.ga nasce dai loro nomi e cognomi, è il mio modo per ricordarli e ringraziarli».

Come nascono le tue creazioni?
«Il core business della mia attività sono le sneakers, ma personalizzo anche jeans, giubbotti, felpe e t-shirt. Le mie scarpe sono pezzi unici, delle piccole opere d’arte personalizzate, tutte diverse tra loro. Utilizzo colori acrilici top di gamma prodotti negli Stati Uniti, che si adattano a qualsiasi superficie (tela, pelle, tessuto) e qualsiasi tipo di prodotto. Mi è stato chiesto di lavorare anche su skateboard, tavole da snowboard e surf, ma per il momento non sono ancora attrezzato. La progettazione nasce da un primo contatto con il cliente, il quale mi dice che tipo di scarpa (o altro) intende customizzare e il soggetto da dipingere. Disegno a mano libera senza utilizzare lo stencil. Le tecniche principali sono tre: realistico, anime/cartoon oppure una frase».

Come ti rapporti con i clienti?
«Amo il contatto diretto con il cliente, parlo con lui e lo ascolto. Questo mi permette di conoscerlo meglio, capire i suoi gusti, entrare in sintonia. Solo così puoi creare qualcosa di davvero unico, speciale, e che lo rappresenti».

A proposito di clienti, possiamo definirti il “sneakers innovator artist” dei Vip?
«In un certo senso sì. Il mio primo cliente Vip è stato il dj di Radio 105 Pippo Palmieri. Ho deciso di contattarlo per mostrargli le mie creazioni e sin da subito si è rivelato entusiasta del mio lavoro. Grazie alle scarpe che ho realizzato per lui ho avuto una grande visibilità, un autentico trampolino di lancio per la mia carriera».
Ho dipinto un murale a casa di un altro dj di Radio 105, Mitch, una persona squisita e disponibile che mi sta aiutando molto. Abbiamo storie simili e tra di noi si è creato un bel rapporto. Per Marco Mazzoli ho realizzato una sneakers a tema Ritorno al Futuro e una con l’immagine dei suoi cani. Tra i volti noti a cui ho customizzato le scarpe ci sono anche dj Jad (Articolo 31), Jovanotti e lo chef Andrea Mainardi».

Non solo sneakers. Sono infatti numerosi i progetti e le iniziative a cui hai partecipato negli ultimi anni.
«Proprio così. Partecipo continuamente a fiere e convegni per rimanere sempre aggiornato. Inoltre ho preso parte a numerosi progetti. Ho collaborato alla rassegna Il Tiepolo Scomposto, curata dal regista Pietro Arrigoni per Bergamo-Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023. In questo caso ho realizzato una tela di 21 metri quadri, la versione pop art del celebre dipinto dell’artista veneziano Gianbattista Tiepolo La caduta della Manna, conservato nella chiesa parrocchiale di Verolanuova. Ho customizzato anche una scarpa con lo stesso soggetto».

Poi?
«Ho avuto il piacere di partecipare al Festival del fumetto da marciapiede di Ome (BS), anche questo diretto da Arrigoni, dove ho creato una scarpa dipinta con un fumetto che aveva per tema l’esplosione della bomba atomica a Nagasaki, nell’ambito del Kaki Tree Project».

E ancora?
«Collaboro con una scuola professionale di Piacenza, dove tengo un corso in cui seguo i ragazzi nella realizzazione di una sneakers customizzata, dalla preparazione del bozzetto su carta al prodotto finito. Sempre a Piacenza, in collaborazione con il Comune, realizzerò un murale sulla parità di genere. Inoltre, alcuni miei murales si possono vedere a Verolavecchia e a Desio».

Quanto sono importanti i social network per il tuo lavoro?
«Direi che sono fondamentali. I social mi permettono di raggiungere una platea sempre più ampia di clienti. Oltre all’Italia, ho spedito le mie sneakers in Germania, Svizzera, Austria e Spagna. Non avendo ancora un negozio fisico, il loro impatto risulta ancora più decisivo».

Nel periodo difficile e doloroso del Covid hai trovato la forza di trasformare la tua passione in un lavoro. Cosa ti riserva il futuro?
«Assolutamente. Nel prossimo futuro vorrei creare un marchio tutto mio e una mia linea di scarpe customizzate. In programma c’è un viaggio negli Stati Uniti per farmi conoscere oltre oceano. Inoltre intendo aprire un negozio con annesso laboratorio. Ho davvero tante idee in testa e ancora qualche sogno nel cassetto. Un po’ alla volta diverranno realtà».

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