Ingegner Giovanni Spatti, socio e a.d. di Wood Beton

Tutti gli edifici adesso si costruiscono in fabbrica

Ingegnerizzare l’edilizia: innovazione e sostenibilità

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Lui la racconta così: «Mio padre, che aveva un’azienda con 20 dipendenti, produceva le mattonelle in granaglia, costruite con cemento, ghiaia e pezzi di marmo, che andavano forte dagli anni Cinquanta fino a quelli Settanta, ma sono durate anche fino agli anni Ottanta quando sono state soppiantate dalle mattonelle di ceramica. Proprio in quegli anni mi laureavo in Ingegneria civile edile strutturista al Politecnico di Milano dove ho studiato dal 1978 al 1983».

E che cosa è successo? «Ho detto a mio padre: “Perché non facciamo qualcosa di innovativo?”. Allora ci siamo buttati nel settore della prefabbricazione in calcestruzzo. Ma non ero soddisfatto, mi sembrava di avere studiato per niente. Poi, sempre in quegli anni, aveva cominciato a farsi largo l’uso del legno lamellare e della costruzione dei tetti in legno. Ed è qui che mi è venuta la folgorazione: ibridare calcestruzzo e legno, anche perché il legno non può arrivare dappertutto. Ai due, in seguito, si è aggiunto anche l’acciaio».

E, quindi? «Prima è nata Wood Beton Spa in partnership con la società Nulli, poi ci sono state altre aziende che ho fondato con altri soci. Facendo la somma tra le diverse società di cui faccio parte, il fatturato è salito a 130 milioni e dai 20 dipendenti dell’impresa di mio padre sono passato a 500 unità. E, credetemi, pagare lo stipendio ogni mese a tutte queste persone è impegnativo perché in edilizia la

marginalità è sempre stata risicata. Ma abbiamo ancora tanti progetti in mente».
Lui è l’ingegner Giovanni Spatti, 64 anni, nato a Pisogne (Brescia), socio al 50%, amministratore delegato e direttore tecnico di Wood Beton, con sede a Iseo, poco distante dal lago, e azionista di un network di realtà produttive, tutte innovative e creative nel settore delle costruzioni, con un unico core di riferimento: industrializzare l’edilizia. Che significa? «Fare edilizia off-site». In pratica? «L’edilizia non si realizza più sul cantiere, ma in fabbrica. Il cantiere diventa solo il luogo dove vengono trasportati e montati i componenti».

Se Wip è alla continua caccia di imprese innovative e che puntano alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, Wood Beton ne è uno degli esempi più significativi. Infatti è stata insignita del premio «Sustainability Award 2022» entrando fra le Top 50 aziende italiane più virtuose nell’ambito della sostenibilità. Spatti ha cominciato da giovane a sperimentare le sue idee con prove sul campo: uno dei suoi primi brevetti è stato quello per un solaio a struttura mista con connettori in calcestruzzo.

Questo ingegnere creativo, proiettato a ricercare soluzioni sempre nuove, da che cosa era (ed è stato) spinto? Sicuramente dalla passione per la tecnologia. «Solo un modo di produrre ad alto contenuto tecnologico porta innovazione» avverte. «E nell’edilizia industrializzata – settore nel quale l’intero prodotto viene costruito in fabbrica, partendo dalla progettazione che deve essere precisa nel minimo dettaglio – le tolleranze si misurano in millimetri e non in centimetri come nell’edilizia tradizionale dove spesso bastano tre persone, un furgone Ape, un po’ di attrezzi e la betoniera per costruire una casa». E se questo sistema di realizzare gli edifici ha portato (e porta) importanti benefici perché sono aumentate le prestazioni dei materiali, la velocità di costruzione e l’eliminazione di tanti scarti e sprechi, a spingere l’ingegner Spatti a costruire case e palazzi intelligenti non è stata solo la passione per l’innovazione, ma anche la ricerca di nuovi mercati per consentire a Wood Beton e alle società in qualche modo collegate di crescere anche dimensionalmente. La svolta è arrivata negli anni 2010-2011 quando una grande multinazionale, in grado di mettere in campo importanti investimenti per molti anni e alla ricerca proprio di qualcuno in grado di saper ingegnerizzare l’edilizia, è stata indirizzata da Spatti. Da quell’incontro è nata una collaborazione che ha consentito all’ingegnere bresciano di dare forma alle sue intuizioni tecnologiche innovative, di realizzare strutture alberghiere prima in Italia (a Malpensa e Linate con i Moxy Hotel) e poi in Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Danimarca e Norvegia), di riscuotere un prestigio e un consenso di livello internazionale e di aprire un nuovo stabilimento a Corzano, sempre in provincia di Brescia, la MB Factory che dà lavoro a 170 persone. E pensare che i dirigenti di questa multinazionale estera erano scettici nei confronti del mercato italiano per gli alti costi della manodopera, ma la capacità ingegneristica trovata alla Wood Beton li ha poi convinti a investire sul lago d’Iseo.

Le commesse sono fioccate da ogni parte d’Europa. E’ impossibile citare tutte le opere realizzate dall’azienda bresciana. Ricordiamo solo la torre di legno nella Londra Olimpica, il ponte in legno di 82 metri in Russia, vicino al Mar Nero, avendo accessibilità da un solo versante, un altro ponte prefabbricato di 38 metri ancora a Londra sul fiume Lea battezzato con il nome di “Matilda di Scozia”, l’ingegnerizzazione dell’Albero della Vita in Expo 2015, la ricostruzione della Fenice di Venezia, il più grande e avanzato stabilimento di vertical farming in Italia e in Europa a Cavenago (Monza e Brianza), un magazzino con pareti di legno in fondo al Canyon delle Montagne Rocciose del Colorado, il Centro commerciale più grande d’Europa ad Arese. Passione per l’innovazione e per un mercato edilizio in continua evoluzione tecnologica, abbiamo detto; ma a spingere l’ingegner Spatti verso l’edilizia ingegnerizzata è stata – secondo le sue parole – l’«amarezza nel vedere i muratori sui tetti manovrare tonnellate di malta scottati dal solleone, congelati dal gelo invernale o sotto la pioggia battente, sottoposti a mille pericoli». Oggi gli operai di Wood Beton, invece, lavorano al coperto, nella massima sicurezza, in stabilimenti nei quali le temperature sono controllate.

Ma perché nel Cremonese aziende come le vostre che lavorano nel settore dell’edilizia prefabbricata non hanno avuto la medesima fortuna? «Io non faccio solo case singole, ma anche edifici di una certa altezza per uffici e appartamenti» risponde l’ingegner Spatti. «Il successo di Wood Beton sta nell’avere il controllo completo di tutta la filiera perché per competere devi costruire tutto in fabbrica utilizzando le tecnologie più avanzate».

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