Risultato netto pari a 14 milioni e 582mila euro, in crescita di oltre 12 milioni rispetto al 2021.
Le masse amministrate per conto della clientela – raccolta diretta (1miliardo e 993 milioni) amministrata e risparmio gestito (1 miliardo e 113 milioni) – ammontano a 3 miliardi 107 milioni di euro, con un aumento di 88 milioni e 970 mila euro su base annua (pari a +2,95%). In crescita anche gli impieghi: 1 miliardo 498 milioni (+5,52 per cento).
Altri dati interessanti: in linea con l’esercizio 2021 i mutui (+56 milioni di euro) a garantire l’apporto più consistente allo sviluppo delle masse; il Cet 1 di gruppo è incrementato al 22,8%; il coverage (tasso di copertura dei crediti deteriorati) è del 62,5%; il margine finanziario è cresciuto a 49 milioni e 751mila euro, le commissioni nette sono aumentate a 24 milioni e 366 mila euro; il margine di intermediazione è salito a 75 milioni e 212mila euro.
Infine: se 13 miliardi e 844 milioni dell’utile sono stati destinati a riserva legale, 300 milioni (+200 milioni) sono stati riservati a beneficienza & mutualità, e 437 milioni e 455 mila euro (+ 383.854) ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Stiamo parlando del bilancio 2022 di Cassa Padana (411 dipendenti contro i 402 del 2021, 9.994 soci, oltre 65mila clienti, 59 filiali distribuite in tre Regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, e otto province: Brescia, Cremona, Mantova, Verona, Rovigo, Ferrara, Parma, Reggio Emilia) che, come altre banche, dopo tre anni di Covid, ha potuto organizzare la sua assemblea in presenza al teatro Morato di Brescia.
I soci (quasi 10mila quelli con diritto al voto) hanno votato il bilancio 2022 all’unanimità e rinnovato il Consiglio. Per il triennio 2023/2026 è stata confermata la compagine uscente, guidata dal presidente Romano Bettinsoli, imprenditore di Lodrino, 70 anni, già alla guida Bcc della Valtrompia, fino alla fusione del 2012 con Cassa Padana di cui è presidente dal giugno 2020. Aprendo i lavori dell’assemblea. Bettinsoli ha esordito dicendo: “La nostra è una forte cultura mutualistica, e come banca di comunità non faremo mai mancare il sostegno al territorio. Confido che anche i fondi del Pnrr siano centrati sull’aiuto alla comunità”.
“Il bilancio 2022 segna dati positivi”, ha spiegato il direttore generale Andrea Lusenti. “Pur in un contesto difficile, con l’aumento dell’inflazione e i conseguenti costi maggiori sulle spalle di famiglie e imprese, Cassa Padana oggi è più forte anche perché ha lavorato bene su costi e ricavi negli anni passati. Abbiamo visto una crescita generale, distribuita ed equilibrata che ci ha consentito di superare i 65mila clienti. Anche per il futuro, la nostra resta una strategia orientata al rafforzamento della relazione con il cliente».
Lusenti ha continuato: «Da una parte le famiglie esposte a rischi e nuovi bisogni che dobbiamo sostenere là dove non arriva lo Stato. Dall’altra le imprese che hanno sempre meno bisogno di banche che compiono attività, ma che invece cercano servizi di consulenza e di accompagnamento professionale nelle scelte rispetto a tante tematiche cruciali: dal passaggio generazionale, alla dimensione e alla gestione del patrimonio. Per il prossimo triennio proseguiremo sulla strada già avviata impegnandoci nella finanza straordinaria, come fonte di capitale per le imprese alternativo o complementare al credito bancario, e sulla digitalizzazione, obiettivo ormai irrinunciabile”.
“Come ha sempre fatto, Cassa Padana ha sostenuto il terzo settore” ha concluso Lusenti, “e lo ha fatto in forma innovativa con 17 progetti di crowdfunding con associazioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, di cui due già conclusi con successo, inseriti nell’iniziativa “Because” che va ben oltre il solito contributo perché offre strumenti e metodologia progettuale al non profit per sostenere concretamente il proprio futuro”.