La rubrica dedicata alle imprenditrici che formano il Consiglio di Terziario Donna, che aderisce a Confcommercio Provincia di Cremona, si apre con il vicepresidente vicario: Elena Spelta.
Ho conosciuto Elena durante uno degli eventi organizzati dal gruppo Giovani imprenditori (gli under 42 del sindacato cremonese) e, trascorrendo tempo insieme, ho imparato ad apprezzare la sua integrità, la sua determinazione e l’elevato valore che dà all’indipendenza.
Elena, però, è una persona che va al di là del suo lavoro; la sua vita familiare e il suo impegno sono gli elementi che la rendono unica.
Quando hai capito che avresti voluto fare la gommista?
«In realtà io non ho mai sentito di voler fare la gommista» confessa seriamente spiegando che si è avvicinata «a questo lavoro per scappare dall’ufficio che mi stava stretto. Dopo la prima maternità
però, quando tutti mi spingevano a rientrare con mansione impiegatizia, sono voluta tornare in officina. Ecco forse è quello il momento in cui ho realmente scelto il mio lavoro».
Una consapevolezza tutta racchiusa nei suoi occhi chiari che ripercorrono ricordi molto vivi nella sua memoria. Essere l’unica gommista a Cremona ti pone in una posizione unica.
Quali sfide hai affrontato nell’essere la sola imprenditrice e quali vantaggi hai ottenuto?
«Ho uno sguardo diverso, ma reali vantaggi credo di non averne mai colti. Ho imparato questo lavoro
e mi impegno a svolgerlo bene, la clientela mi apprezza e si fida di me e questo per me è ciò che conta».
Gestire un’attività imprenditoriale richiede tempo e dedizione.
Come riesci a conciliare il lavoro di imprenditrice con la tua vita familiare, avendo anche quattro figli?
«Vorrei poter rispondere che è tutto semplice – ride di cuore confessandolo- invece dirò che ogni giorno è un grande caos, una rincorsa a perdifiato alle scadenze di tutti e una collezione abbastanza
assortita di sensi di colpa per le cose che mi perdo. Ho desiderato tutti i miei figli e non ne vorrei mai
uno di meno, la maternità mi ha reso una persona estremamente pratica e questo si ripercuote positivamente anche sul lavoro».
Essere vicepresidente vicario di Terziario Donna di Confcommercio Provincia di Cremona è sicuramente impegnativo. Qual è il tuo obiettivo principale in questo ruolo e come intendi raggiungerlo?
«Assieme alla presidente Serena Cominetti, alla vicepresidente Federica Bonseri e alle altre associate vorrei sensibilizzare le donne alla partecipazione anche alla vita associativa perché essere correttamente rappresentate è indispensabile, ma è frutto anche di un percorso di appartenenza al gruppo».
Quali consigli daresti alle donne che desiderano intraprendere la strada dell’imprenditorialità, specialmente in settori tradizionalmente destinati agli uomini come il tuo?
«Siate presenti. Come detto prima, anche la sola presenza a volte “rompe” schemi annosi. Essere
determinate la reputo una connotazione indispensabile. Imparare a tenere le distanze e non scambiare
l’amicizia con i rapporti lavorativi è altrettanto importante».
In tutto questo hai anche creato un programma per le donne:
Shecandoit. Puoi dire qualcosa di più?
«E’ un progetto che si pone come focus l’avvicinamento fisico delle donne alla manutenzione auto.
Vengono proposti eventi in officina e le ospiti vengono messe nella condizione di capire quali azioni possono svolgere in autonomia per mantenere la loro auto sicura e stabilire un budget a riguardo.
Shecandoit parla di auto, ma anche di soldi, di ruoli, di consapevolezza e di libertà di scelta».
Un format che piace sempre di più alle imprese: proprio per l’8 marzo ne ha organizzato uno
in collaborazione con Agribusiness in cui, proprio rispettando il valori di Shecandoit, le donne
hanno appreso come prendersi cura dell’auto anche per quanto riguarda gli aspetti assicurativi.
Inoltre è sbarcata fuori Provincia: il suo evento del 23 marzo a Manerbio è andato esaurito in poche ore.
Quale contributo ha dato l’essere donna al tuo lavoro?
«Essere “la sola” a Cremona mi ha messo inizialmente in una posizione di svantaggio: ciò che per i miei colleghi era magari normale per me a volte era più complicato.
Ci ho lavorato, ho fatto delle scelte funzionali a me stessa e alle mie caratteristiche, ho imparato a rispondere alle provocazioni con le proverbiali alzate di spalle. Come dicevo prima, essere madre mi
ha molto aiutato a sviluppare uno sguardo critico e a concentrarmi solo sulle priorità. Da qualche anno, anche grazie a Shecandoit, noto che le donne si interfacciano volentieri con me e questo direi possa considerarsi un grande traguardo».
La conoscenza di Elena si completa seguendola sui social, di cui fa un uso straordinario: su Facebook passano le sue attività, ma emerge molto il suo ruolo di madre, i suoi ricordi e ciò che le piace. Su Instagram, dove è @lagommaviola racconta la sua professionalità e gli Shecandoit.
Mentre su LinkedIn, naturalmente, è la sua esperienza a essere centrale.
Madre, imprenditrice, donna impegnata nella società: non basta una parola per descrivere Elena.