Produzione detergenti e disinfettanti per l’igiene professionale

Klareco va alla guerra contro virus, batteri e organismi nocivi

Non solo fornitori, ma anche partner e consulenti affidabili

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«Non c’è più l’isteria da Covid», quando le imprese chiedevano turni doppi di pulizie e gli ospedali avevano bisogno di un servizio di sanificazione 24 ore su 24. Oggi «si va verso un consumo dei disinfettanti più ragionevole e non più dettato dal panico».

Lo dice uno che è nel settore da molti anni; prima come socio di ICF, azienda che dal 1986 e fino alla sua chiusura si era occupata – oltre che di prodotti finalizzati al mondo del pet – anche di detergenti e disinfettanti per l’igiene professionale, e poi come uno dei sue soci (l’altro è Costantino Meloni che si occupa del settore commerciale) e amministratore di Klareco, società nata a metà del 2019 e che da ICF ha acquisito quest’ultimo ramo d’azienda compresi dipendenti, clienti, asset e know how, ma non lo stabilimento che è sorto nuovo di zecca e che rispetto al vecchio edificio ha aggiunto un’officina di produzione certificata sui tre schemi Iso: salute e sicurezza, qualità, ambiente. «Se come azienda siamo giovani, per la verità possiamo già vantare 37 anni di esperienza».

Lui è Federico Olmo, 37 anni, sposato, tre figli, laureato in Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano e un master alla Bocconi in Business Administration. Klareco è un marchio studiato da una società di marketing ed è composto da Klar (che significa chiarezza e trasparenza come lo è l’igiene) ed Eco (abbreviazione di ecologia). «La sostenibilità ambientale e i prodotti sempre più ecosostenibili sono il principale requisito di un’industria chimica. Infatti, investiamo tante risorse per fare prodotti sempre più ecosostenibili utilizzando materie prime che riducono l’impatto ambientale» avverte Olmo. Che si è impegnato a presentare anche il bilancio sulla sostenibilità. «Ci crediamo noi, e ce lo chiedono i clienti. Le banche, inoltre, concedono più credito a condizioni migliori alle aziende in regola con gli Esg» aggiunge.

Come molti imprenditori, prima di mettersi in proprio anche Olmo è stato un dipendente: ha lavorato nel settore direzionale della Bain&Company, una delle aziende leader della consulenza a livello mondiale. «Fare l’imprenditore mi aveva sempre affascinato» ricorda. E ha colto l’occasione quando si è presentata. «Il nostro core» continua, «ha un suo diffuso mercato di clienti»; infatti i prodotti di Klareco sono dedicati a un ampio ventaglio di settori: Gdo, industrie alimentari, imprese zootecniche e di animali da reddito (aziende agricole e allevamento), Ho.Re.Ca., acronimo di Hotellerie. Restaurant. Cafè o Catering (come mense, hotel, villaggi turistici, ristoranti, pub) e professional cleaning (imprese di pulizia).

«Avere così tanti canali è uno dei punti di forza dell’azienda. Quello lattiero-caseario, ovviamente, è il mercato più stabile».

Le sfide sono tante. «Quella tecnica, innanzitutto, per la complessità regolatoria» avverte Olmo. «Sta crescendo, infatti, la lista di prodotti che devono essere sottoposti a esami di registrazione presso le autorità preposte per verificare la loro sicurezza ed efficienza». Per produrre disinfettanti, infatti, i test presso laboratori privati sono processi lunghi che durano anche un anno e mezzo tra l’inizio test e l’autorizzazione finale.

Sempre dal punto di vista tecnico, fondamentale è anche la consulenza per aiutare i clienti a redigere i protocolli d’igiene, a scegliere il prodotto giusto e a saperlo utilizzarlo. «Al centro della nostra strategia» sottolinea Olmo, «c’è proprio la relazione con il cliente al quale proponiamo un mix tra prodotti, servizi e consulenza altamente personalizzati». Infine l’attenzione ai prezzi perché, come sottolinea l’amministratore di Klareco, «per essere competitivi in questo settore è importante avere sì prodotti di qualità, ma anche saper produrre in maniera efficiente».

E saper proporre il prezzo giusto: una valutazione che è stata (ed è) centrale in un momento in cui la lievitazione dei costi delle materie prime è stata deflagrante. «Hanno subìto rincari pazzeschi» racconta Olmo. «Ha obbligato anche noi ad aumentare il prezzo dei nostri prodotti, ma siamo stati giudicati competitivi dai responsabili degli acquisti delle aziende nostre clienti. Fortunatamente, siamo stati bravi a gestire bene questo momento: abbiamo avuto meno difficoltà di altri perché avevamo incrementato il livello del nostro magazzino».

I competitor nel settore dei detergenti, disinfettanti e biociti sono tanti e ben attrezzati. Non solo i grandi gruppi, ma anche le imprese delle dimensioni di Klareco. Qual è, allora, il valore concorrenziale di questa società? «La nostra forza» risponde Olmo, «sta nella velocità delle risposte di laboratorio che è vicino ai nostri clienti a differenza delle multinazionali che hanno all’estero gli spazi dedicati ai test e alle analisi».
L’azienda di Palazzo Pignano è diventata un partner di fiducia anche nell’assistenza perché sa individuare le soluzioni di prevenzione e sanificazione più adatte per ogni tipo di cliente. E per questo si è costruita nel tempo una squadra ben assortita di personale qualificato. Accanto a dipendenti che hanno 20-30 anni di esperienza, sono stati assunti giovani di 30-35 anni addetti alla regolatoria e laureati in biotecnologia e chimica-industriale adibiti ai test di laboratorio. «Ma importanti sono anche gli operai che si occupano di miscelazione e di confezionamento, settori nei quali serve molta attenzione e professionalità» precisa Olmo. Che aggiunge: «Ma per acquisire ancora più autorevolezza sul mercato, ci stiamo dotando di esperti che vadano a casa dei clienti per risolvere i loro problemi; gente sopra i 50 anni che conosca bene le problematiche esigenze di chi si rivolge a Klareco».

I dipendenti oggi sono 30 per un fatturato di 8 milioni. E domani? «Certamente punteremo sull’export. Abbiamo già avviato le prime operazioni per prodotti ad alto valore aggiunto, ma ancora per cifre limitate. Dovremo cercare di crescere nel mercato internazionale, anche se sarà complicato farlo. Ma non voglio rinunciare solo perché le cose sono difficili, perché tutte le cose sono difficili prima di diventare facili».

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