Rinnovata al 2026 convenzione con Comune e Aem

Le sfide del Crit: più aziendee la nascita di “Build Your Idea”

Piattaforma digitale per aggregare startupper, imprese, professionisti docenti, professionisti e investitori

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Due le novità al Crit (il Distretto per l’innovazione digitale di Cremona). La prima: alcune settimane fa, è stata rinnovata fino a luglio 2026 la convenzione stipulata due anni fa tra Crit, Comune di Cremona e Aem per garantire al primo la possibilità di allargare ulteriormente gli spazi relativi al Cobox (il coworking interno al distretto), oggi saturi. Ricordiamo, infatti, che la convenzione del 2022 aveva consentito la messa a disposizione, a condizione agevolata, e a favore del Crit, di un’ulteriore area di 1.000 metri quadri, in aggiunta agli iniziali 800 metri quadri.

In questo modo, l’occupazione delle postazioni all’interno del Cobox è passata dalle 36 previste nel 2022 alle 66 del 2023 fino alla saturazione delle 90 attuali, tutte assegnate a start-up, microimprese, PMI innovative e smart workers. Allo stesso modo, le sale riunioni sono passate da una nel 2014 a quattro nel 2022, a cui si è aggiunta la Sala delle conferenze di 120 posti, dotata di un sistema di proiezioni immersive progettato per ospitare eventi e corsi formativi.

Ed è in questo ambiente ipertecnologico che si sono trovati Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Fiorella Lazzari (presidente di Aem), Maria Grazia Cappelli (segretario generale della Camera di Commercio), i vertici del Crit, cioè Carolina Cortellini (presidente), Matteo Monfredini (amministratore delegato), Nicolò Dossena (managing director) oltre a Fabio Antoldi (direttore del Cersi della Cattolica di Cremona).

Una folta rappresentanza riunita non solo per la firma della convenzione, ma anche per annunciare la seconda novità: il lancio previsto a breve di «Build Your Idea» (traduzione di «Costruisci la Tua Idea»), la piattaforma digitale del Crit che avrà l’obiettivo – come ha sottolineato il professor Antoldi – di dare le gambe a quell’ecosistema che si vuole incrementare in città e provincia, capace di creare un network composto da imprenditori, docenti universitari, professionisti che già collaborano con le aziende, specialisti in grado di attivare business angels, venture capitalist e fondi d’investimento, ma anche consulenti capaci di andare alla ricerca e di portare a casa bandi e call for investments.

Un progetto ambizioso, ma necessario, che avrà il compito di favorire la creazione e lo sviluppo di nuove startup, di agevolare il matching fra chi ha un’idea vincente e chi ha le risorse per concretizzarla, di promuovere un legame sempre più stretto tra università e imprese, ma anche fra imprese e start-up, di incoraggiare il formarsi di “incubatori” e “acceleratori”.

«Una piattaforma digitale e fisica» ha specificato il professor Antoldi, «non per aggregare 20enni di belle speranze, ma capace di cercare le start-up innovative e di scovarle tra il sud della Lombardia e il nord dell’Emilia-Romagna, trattenerle nel Cremonese mettendole in contatto con aziende già strutturate, con docenti e professionisti, e con istituti di credito e investitori».

Non si parte da zero, come ha ricordato il sindaco Galimberti. Anzi: la collaborazione tra Crit e pubblica amministrazione è ben collaudata, soprattutto in fatto di digitalizzazione. Così come è già stata testata la cooperazione con l’università fra workshop, 100 ore di tutoraggio, tre stage curriculari attivati, le tariffe agevolate con le startup.

Soddisfazione anche da parte di Carolina Cortellini e di Matteo Monfredini per il rinnovo «della convenzione per il futuro» con Comune e Aem, per la collaborazione che si è instaurata tra il Distretto per l’innovazione e le università, ma due concetti li hanno voluti ben sottolineare. «Il Crit è della città» ha detto Cortellini. «È un asset per Cremona tutta» ha ribadito e confermato Monfredini, «nel quale si è investito molto e si continua a investire», aggiungendo: «Ed è aperto ad altri imprenditori».

Infine, la Camera di Commercio. «Un grazie agli imprenditori che hanno creduto nel Crit e oggi vogliono continuare a sostenere una nuova imprenditorialità nell’ottica di fare rete e open innovation» ha sottolineato Maria Grazia Cappelli.

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