L’editoriale del Direttore Sergio Cuti

Veloci come le balene quando avevano le ali

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

N.04 Maggio 2023

La sapete l’ultima? «Non sapevamo che ci cercassero» ha detto, stupito, uno studente di quinta del corso di meccatronica del «Turoldo» di Zogno, provincia di Bergamo, uno degli istituti che partecipava all’annuale «Job Festival» bergamasco. E, così, quando le aziende sono entrate nelle aule di questa scuola, imprese e giovani hanno avuto la possibilità di “parlarsi”, “chiarirsi”, e “capirsi”. «Molti di noi» ha spiegato un altro ragazzo, «pensavano che trovare lavoro sarebbe stato molto difficile, mentre le aziende ci hanno detto chiaramente che cercavano proprio periti meccanici. Ci hanno anche stimolato o a proseguire nel percorso universitario o a specializzarci dandoci preziosi consigli».

E’ l’annoso problema italiano. «Oggi abbiamo le macchine, ma non le persone che le sappiano far funzionare» sottolineano, giustamente, gli imprenditori. Quando, però, si riesce a far incontrare gli studenti (e chi cerca lavoro in genere) e le imprese, l’esperienza dice che spesso scatta l’assunzione. Come è successo per la Lovato Electric di Gorle che l’anno scorso, tramite i colloqui avuti proprio al Job Festival, ha assunto una decina di ragazzi.

Nei colloqui programmati tra i banchi della scuola, gli studenti non hanno chiesto se l’azienda offriva lo smart working, ma si sono interessati del livello di automazione presente in fabbrica e quale corso di studi era più spendibile per essere assunti e fare carriera. E i loro occhi si sono illuminati quando sono venuti a sapere che l’azienda disponeva anche di palestra, ristorante e area relax.

Le imprese, quindi – e molte l’hanno già capito -, devono rendersi attraenti per i giovani, e soprattutto per quelli talentuosi. Sapendo che il 50% dei job seekers, oltre al passaparola, considera i post dei dipendenti sulla Rete più credibili di quelli degli amministratori delegati quando si parla di aspetti legati alla vita lavorativa delle aziende. In poche parole, i social network sono ormai un canale che occorre presidiare, soprattutto se si tratta di ricercare e selezionare giovani dotati di talento che sono nati con lo smartphone in mano.

L’altro grande bacino sono le scuole (tra le quali gli Its, «che vanno potenziati» sostengono gli imprenditori) e le università perché è qui che i giovani formano le loro competenze professionali per il futuro. Instaurare un dialogo continuo con queste realtà, aumenterà la visibilità dell’azienda nei confronti delle giovani generazioni e la sua capacità di accaparrarsi i più bravi prima che questi scelgano i competitor.

Anche nel fare recruiting, gli imprenditori si stanno, però, attrezzando. Perché, dopo Covid, guerra, caro-materie prime e caro-bollette, da tempo si sono abituati a navigare in acque agitate diventando sempre più veloci e adattivi come quando le balene avevano le ali.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

Iscriviti alla nostra newsletter!

Iscriviti alla newsletter