Mariella Giannattasio, Ceo e Cfo di Iterchimica Spa

Asfalto riciclabile al 100%. Investito il 5% del fatturato

«Prima non potevamo comunicarlo perché era giudicato squalificante»

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Un super asfalto sostenibile che dura più degli altri e richiede meno interventi di manutenzione. Posato utilizzando materiale riciclato e a sua volta interamente riciclabile. Dunque meno code per lavori e meno smog. Lo produce la Iterchimica Spa di Suisio (Bg) di cui Mariella Giannattasio è Ceo e Cfo, oltre ad essere il presidente del gruppo Chimici di Confindustria Bergamo.

E’ stata fra i relatori all’evento al Kilometro rosso dal titolo «Sostenibilità e competitività – Strumenti ed esperienze per introdurre i criteri Esg».
La sua è una Pmi familiare e, come core, produce additivi per asfalti. «Sono opere di ingegneria perché permettono al bitume e ad altri aggregati di sopportare l’intensità del traffico» racconta. «E quindi stiamo parlando di importanti prestazioni tecniche, possibili solo avendo un reparto R&S di elevato livello. Per la ricerca e lo sviluppo fatti in casa e per gli studi commissionati alle università investiamo il 5% del fatturato».

Mariella Giannattasio svela un particolare curioso. «In Italia, purtroppo, le gare sono intaccate dal cancro del massimo ribasso. Quindi non potevamo svelare che il nostro era un prodotto riciclabile perché agli occhi di molti sarebbe stato giudicato squalificante. Poi il vento è cambiato e applicare l’economia circolare anche nella stesura degli asfalti stradali è diventato sostenibile e, quindi, resiliente».

Oltre ad essere una strada pressoché riciclabile all’infinito, quella realizzata da Iterchimica «non ha più bisogno di inviare materiali in discarica né di attingere a nuove cave e alle raffinerie, e dura 14 anni rispetto ai 7 anni di quelle tradizionali. Utilizziamo 20 tonnellate di plastica per ogni km di asfalto, e quindi risparmiamo 18 milioni di Co2 per 1 km di strada».

Il segreto dell’asfalto green made in Bergamo? È uno speciale additivo brevettato nel 2017. Si chiama Gipave, ha la forma di un piccolo chicco di caffè, contiene grafene (materiale nuovissimo, scoperto da due fisici russi Andrej Gejm Konstantin Novoselov, che nel 2004 lo estrassero da una matita) e plastica dura proveniente dal riciclo ed è frutto di cinque anni di ricerca e collaborazione con Directa Plus, (produttore e fornitore di prodotti a base grafenica quotato all’AIM – Alternative Investment Mar- ket – di Londra), l’Università di Milano Bicocca G.Eco (società del Gruppo a2a).

La più grande innovazione del prodotto risiede nella sua resistenza, stimata a più del doppio rispetto al bitume classico. Registra una maggiore resistenza agli urti e allo sfregamento dei pneumatici, più stabile in caso di forti escursioni termiche. Differisce dai bitumi classici anche nelle modalità di posa sui manti stradali: infatti, la pratica viene realizzata a freddo e ciò consente unenorme risparmio di emissioni di Co2.

Iterchimica – controllata per il 90% dalla famiglia Giannattasio e per il 10% da Vito Gamberale – è stata fondata nel 1967 da Gabriele Giannattasio e oggi opera in oltre 90 Paesi nel mercato delle tecnologie e degli additivi per asfalti.

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