Il centrodestra ha vinto le ultime elezioni politiche

L’Italia che verrà

Le nuove regole per fisco, imprese e famiglie, energia, pensioni, occupazione e burocrazia.

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Il centrodestra ha vinto le elezioni con Fratelli d’Italia il partito più votato (26% al Senato e alla Camera) e che, quindi, «darà le carte» insieme alla Lega (sfiorato il 9% a Camera e Senato) e a Forza Italia (che ha superato di poco l’8% in entrambi i rami del Parlamento). Quale Italia hanno in mente que- ste tre formazioni? La leader di Fdi, Giorgia Meloni, che – mentre Wip viene distribuito, dovrebbe essere già stata nominata premier – ha dichiarato subito dopo la vittoria elettorale: «Vogliamo dare al Paese un governo stabile in grado di libe- rare le forze produttive, restituire una prospettiva ai giovani, aiutare chi crea lavoro e ricchezza».

In pratica? Ecco quanto i partiti centrodestra hanno promesso in campagna elettorale; abbiamo fatto una selezione tra i vari impegni presi per indicare quale sarà il cammino dentro il quale si avvierà il prossimo governo. Anche se – è meglio precisarlo subito – ha già un’ipoteca di almeno 40 miliardi di euro, secondo la Cgia di Mestre, di cui 5 miliardi per estendere an- che al mese di dicembre gli effetti contro il caro energia introdotti

con il decreto Aiuti ter e altri 35 miliardi per confermare anche per l’anno prossimo molti provvedi- menti introdotti dal governo Draghi: quasi 15 miliardi per rinnovare nei primo trimestre le misure con- tro il caro energia previste dal decreto Aiuti ter; almeno 8,5 miliardi per indicizzare le pensioni; almeno 5 miliardi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego; 4,5 miliardi per lo sconto contributivo del 2 per cento a carico dei lavoratori dipendenti con reddito fino a 35 mila euro e 2 miliardi di spese indifferibili.

Se, quindi, resterà il problema delle coperture, ecco con quali scelte il centrodestra vorrà dare una svol- ta all’Italia.

Taglio bollette. I tre partiti sono d’accordo: bisogna fissare un tetto europeo al prezzo del gas e disaccoppiare il prezzo dell’energia prodotta con il gas da quella prodotta con altre fonti. Sono d’accordo anche nel sostenere famiglie e imprese con meccanismi di credito d’imposta e interventi diretti mirati utilizzando le risorse derivanti dalla tassazione degli extra profitti delle società energivore. La Lega, in più, vuole la riduzione dell’aliquota Iva del 5% anche per le bollette di energia elettrica e la cessione del calore agli utenti finali tramite il teleriscaldamento.

Scostamento bilancio. Dove prendere i soldi che servono (oltre a utilizzare le risorse derivanti dalla tassazione degli extraprofitti delle società energivore)? Su questo tema, le divisioni sono molto profonde. Fratelli d’Italia è contraria allo scostamento di bilancio, che però non è un tabù. Se dovesse servire, sarebbe però l’extrema ratio. Altre strade sono possibili: si potrebbero utilizzare le maggiori entrate fiscali derivanti dall’inflazione e dall’utilizzo di parte dei Fondi europei, come già avvenuto con il Covid. «Senza il tetto al prezzo del gas, lo scostamento di bilancio è come regalare i soldi alla speculazione». Per la Lega, invece, sì allo scostamento di bilancio: «Servono almeno 30 miliardi».

Rigassificatori. Si mira all’«autosufficienza energetica»: quindi, diversificazione delle fonti energetiche attraverso i rigassificatori, lo sfruttamento dei giacimenti del gas e il deciso aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili come l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici privati (Forza Italia vuole più termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti, mentre la Lega punta al raddoppio del Tap e al potenziamento delle nuove forniture diGnl, gas liquefatto). Infine, investimenti sul nucleare «pulito e sicuro» di ultima generazione.

Flat tax. Unanime il principio: meno tasse per tutti, no a patrimoniali. Ma entriamo nel concreto partendo dalla flat tax, ovvero un’aliquota unica di prelievo. Al di là delle varie percentuali e promesse, si procederà con prudenza

e realismo perché i conti di fanno con le risorse che si hanno. E, comunque, sulla flat tax estesa anche a lavoratori e famiglie come ha promesso Salvini, il leader della Lega ha voluto precisare che è un obiettivo di legislatura (quindi raggiungibile nell’arco di 5 anni). Quindi, tra i primi provvedimenti sarà estesa la flat tax attuale (15% per le partite Iva con ricavi fino a 15mila euro) portando il tetto a 100mila euro. L’altro provvedimento da subito varabile sarà lacosiddetta «flat tax incrementale»: in parole povere, la tassa sarà applicata sull’«incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti»; per esempio, se si dichiarano 50mila euro rispetto ai 40mila dichiarati nell’anno precedente, sui 10mila euro in più si pagherà non la normale Irpef (il 35% in questo caso), ma la flat tax al 10%.

Cuneo fiscale. Unanime volontà: l’impegno dichiarato è per il taglio del cuneo fiscale a favore di lavoratori e imprese. Di quanto sarà il taglio? Berlusconi lo vorrebbe di 16 miliardi. Secondo Fratelli d’Italia, il taglio sarà di 5 punti (due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese). Ed è prevista anche una super deduzione del costo del lavoro (si parla del 120% elevabile al 150% per i lavoratori fragili) per le nuove assunzioni secondo il principio: «chi più assume meno paga». Infine, progressiva eliminazione dell’Irap (abrogazione totale per Forza Italia), uso massiccio dei voucher e «conto unico fiscale» per compensare crediti e debiti con la Pubblica amministrazione. Berlusconi ha promesso uno stipendio minimo ai giovani nel loro cammino di apprendistato professionalizzante come «reddito di formazione». E ha proposto anche la semplificazione dei meccanismi di accesso agli incentivi (escludendo, quindi, i click day) e di destinare alle Pmi una cospicua parte dei fondi garantiti dallo Stato attraverso Sace che le grandi imprese non utilizzano.

Pace fiscale. La vuole Forza Italia per sanare i debiti fiscali pregressi. La vuole anche la Lega «per cancellare 7 milioni di cartelle esattoriali che milioni di italiani – causa due anni di Covid – non possono pagare». Fratelli d’Italia preferisce parlare di «tregua fiscale» per facilitare le regolarizzazioni con il fisco, con meccanismi differenziati a seconda degli importi e della situazione del contribuente, con il filo rosso della «regola del 5»: l’imposta per importi superiori ai 3mila euro resta dovuta, ma rateizzabile in 5 anni e con la sanzione secca del 5% in sostituzione di altre sanzioni e interessi. Per le cartelle con importi fino a 3mila euro interverrebbe la formula del «saldo e stralcio»: si tratta di un’agevolazione di sostegno alle persone che si trovano in condizioni di difficoltà economica per le quali verrebbero ridotti o azzerati gli importi, sanzioni e interessi di mora compresi.

Giustizia. Tutti e tre i partiti vogliono la riduzione dei tempi del processo penale e civile, la responsabilità civile dei magistrati e la revisione costituzionale del sistema della separazione delle carriere dei magistrati. Forza Italia chiede inoltre l’abrogazione della «legge Severino» e la revisione dei reati fallimentari e finanziari. Reddito di cittadinanza. L’attuale sistema sarà abolito e sostituito «con misure più efficaci».

Scuola. Il percorso scolastico va rivisto «in senso meritocratico e professionalizzante».

Quota 41. La vuole la Lega che, però, precisa: «E’ sostenuta anche ai sindacati». Sì, quindi, al diritto alla pensione anticipata con 41 anni di contributi. Per le donne aggiunta di un anno di contributi figurativi per ogni figlio. Per le lavoratrici il diritto alla pensione di vecchiaia deve maturare a 63 anni (oggi 67). Per i giovani lavoratori con carriera interamente nel regime contributivo va riconosciuta una pensione di garanzia minima di 1.000 euro. Dove prendere i soldi? «Utilizzando le risorse accantonate con la riforma degli scaglioni Irpef e tagliando gli sprechi del reddito di cittadinanza» sostengono alla Lega. Più guardinghi i due partner di governo.

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