Le idee imprenditoriali che hanno fatto la storia

Franklin inventò il franchising, il parafulmine e le lenti bifocali

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di Manuel Pugliese

Gli imprenditori sono persone che rischiano personalmente senza la sicurezza di riuscire nella loro impresa. Ma senza gli imprenditori e le loro intuizioni non avremmo compiuto tanti passi in avanti nelle innovazioni e nel progresso tecnico, economico e sociale. Quindi quando tu, industriale, artigiano o commerciante, ti senti da solo con i tuoi pensieri e le tue ansie, pensa a imprenditori iconici che hanno vissuto tutto questo prima di te e che da loro hai sempre qualcosa da imparare.

Molti lo conoscono perché è stato uno dei più noti patrioti della guerra di indipendenza americana e perché la sua effige compare dal 1928 sulle banconote da 100 dollari, chiamate familiarmente i “Benjamins”: oggi è la cartamoneta più diffusa nel mondo avendo superato il biglietto da 1 dollaro. Ma non tutti sanno che Benjamin Franklin fu anche un imprenditore di enorme successo che si arricchì soprattutto grazie alle iniziative in ambito tipografico ed editoriale. Ma nonsolo.

Fu lui a introdurre il primo sistema di franchising della storia americana. E fu sempre lui a inventare il parafulmine (e a studiare i tornado inseguendone uno a cavallo), il catetere flessibile, le pinne, il contachilometri, le lenti bifocali (miope e presbite, era seccato di dover cambiare ogni volta gli occhiali per leggere o per guardare lontano mentre era ambasciatore in Francia), uno strumento musicale chiamato “l’armonica a bicchieri” e la celebre “stufa Franklin” che consentiva un notevole risparmio di combustibile. Non brevettò alcuna invenzione perché dovevano servire “al progresso dell’umanità”, e fece produrre le sue innovazioni ad altri guadagnandosi, però, favolose royalties. Quando morì nel 1790, il suo patrimonio ammontava a 43,5 milioni di dollari: una fortuna. Ma andiamo con ordine.

Benjamin Franklin ebbe umili origini: quando nacque il 17 gennaio del 1706, era il 15° dei 17 figli di un mercante calvinista di candele e di grasso animale di Boston, Josiah Franklin, emigrato dall’Inghilterra nel 1682, e di Abiah Folger, seconda moglie di Josiah.

A 10 anni cominciò a lavorare per il padre. A 12 anni diventò apprendista nella tipografia del fratello James con il quale, in seguito, litigò e poi si riappacificò, e, infine, si trasferì due anni a Londra per perfezionare l’arte tipografica.
Ritornato in America, a 22 anni aprì a Filadelfia, insieme all’amico Hugh Meredith, una tipografia utilizzando nuovi macchinari importati dall’Inghilterra. Due anni dopo acquistò la quota del socio e iniziò la sua fortuna economica. Stampò carta moneta per la Pennsylvania, il Delaware, il New Jersey e il Maryland. A 33 anni acquistò la “Pennsylvania Gazette” che fu tra i quotidiani più venduti nelle 13 colonie nordamericane, venne stampata fino al 1800 e fu il primo giornale a introdurre le previsioni del tempo.

Ma i suoi “colpi grossi” furono due. Il primo: l’aver editato l’“Almanacco del Povero Richard” (“Poor Richard’s Almanack”) nel 1732 che ebbe un grandissimo successo e venne pubblicato fino al 1758: vendeva fino a 10mila copie l’anno, una tiratura enorme per quei tempi. L’almanacco era scritto dallo stesso Franklin e comprendeva calendari, previsioni meteorologiche, poesie, citazioni, aforismi, proverbi, nozioni di astronomia e astrologia, e saltuariamente anche esercizi di matematica.

La seconda iniziativa molto redditizia fu l’introduzione del primo sistema di franchising nelle colonie americane: Franklin affittava un locale, comprava l’attrezzatura per la stampa e il giornale locale che, poi, rilanciava nel numero di copie vendute. Come guadagno riceveva un terzo degli utili per 6 anni, trascorsi i quali il franchisee aveva il diritto all’acquisto.

Nel 1748, a 42 anni, sempre più coinvolto nella guerra d’indipendenza americana e nella fondazione degli Stati Uniti, molto ricco si ritirò dall’attività, assunse come socio David Hall al quale affidò la gestione quotidiana degli affari e si dedicò anche alle sue innumerevoli invenzioni scientifiche. Ma non solo: fondò, per esempio, la prima biblioteca circolante, la prima compagnia di pompieri volontari (la Union Fire Company), la prima società di assicurazione contro gli incendi e la prima istituzione in America del ministero delle Poste. Fu un benefattore. Alla sua morte, avvenuta a Filadelfia il 17 aprile 1790, all’età di 84 anni, lasciò 1.000 sterline (4.400 dollari a quei tempi) per la creazione di un fondo fiduciario con cui concedere piccoli prestiti agli imprenditori locali. Questo fondo, accresciuto negli anni, fu investito da Filadelfia in borse di studio, mentre Boston lo ha usato per finanziare il “Bejamin Franklin Istitute of Technology”. Chi era quest’uomo nel privato? Vegetariano, Franklin suonava il violino, l’arpa e la chitarra. Sposato nel 1731 con Deborah Read Rogers, quando aveva 25 anni, aveva la fama d’essere un incallito donnaiolo.

Una sua frase famosa riguardo al mestiere di imprenditore? Eccola: «Il guadagno è una cosa temporanea e incerta, mentre le spese sono costanti e certe».

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